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L’aloe è presente in almeno 350 varietà, ma le più note in campo terapeutico e cosmetico sono la Barbadensis Miller (o Aloe Vera, la più conosciuta e utilizzata), l’Arborescens (più ricca in principi attivi) e la Chinensis (la meno diffusa, originaria della Cina)
Negli scritti di Ippocrate (IV sec a.C.), il padre della medicina, l’Aloe era descritta come una pianta dalle mille virtù, capace di arrestare la caduta dei capelli e di dare sollievo per dolori di stomaco e intestinali.
Questa pianta miracolosa ha proprietà uniche che hanno portato alcuni studiosi a metterla tra i celebri superfood.
Un costituente dell’aloe e quindi degli integratori, è l’aloina, un antrachinone irritante per le mucose gastriche e intestinali.
Con il Regolamento pubblicato l’8 aprile 2021 la Commissione Europea ha vietato la vendita di preparati contenenti derivati dell’idrossiantracene, (classe di sostanze chimiche lassative presenti in natura) tra cui proprio alcune formulazioni di Aloe.
Quando il succo ottenuto frullando la foglia intera non viene depurato della frazione di antrachinoni, si possono sviluppare irritazioni gastroenteriche importanti (crampi, diarrea, vomito) e disidratazione con squilibri elettrolitici a seguito di diarrea prolungata.
Quelle ottenute esclusivamente dalla parte interna della foglia dell’aloe, ovvero dal gel, non sono pertanto interessate dal provvedimento.
La parte della pianta usata come rimedio fitoterapico è il succo concentrato, della consistenza di un gel, ottenuto per incisione ed estrazione dalle foglie.
Il gel è formato per il 97% da acqua e per il restante 3% da principi attivi (almeno 160).
Le sue foglie grandi permettono di estrarre con facilità la parte più preziosa, il gel pulito, privo cioè della parte amara e scura che contiene aloina, responsabili dell’azione lassativa che il succo può esercitare se assunto per via orale.
Questi ultimi esercitano quindi un’azione di tipo stimolante-irritativo, caratterizzata da un incremento della motilità intestinale con conseguente diminuzione dell’assorbimento di acqua ed elettroliti, l’effetto lassativo non è immediato, ma insorge dopo 6-12 ore.
Fra gli effetti collaterali più comuni causati dall’assunzione di aloe succo ritroviamo: crampi e dolori addominali e diarrea. Dosi elevate possono portare a squilibri elettrolitici e ipokaliemia, colon atonico, aggravamento della stipsi, melanosi del colon e dipendenza psicologica.
Più in generale diversi esperti suggeriscono cautela nel consumo orale di aloe principalmente in caso di:
Se ne sconsiglia l’uso:
Interferenze accertate dell’aloe assunto per via sistemica sono: cortisonici, glicosidi cardiotonici, diuretici tiazidici, per via della possibile perdita di potassio e conseguente ipokaliemia.
L’integratore di Aloe è un vero toccasana per molti disturbi, una cura di bellezza per la pelle e un efficace ma delicato regolatore dei processi metabolici.
L’uso sistemico (orale) con un integratore approvato, può avere azione: