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L’intolleranza al fruttosio significa per i soggetti che ne soffrono riorganizzare totalmente la propria dieta, e non è sempre facile capire cosa bisognerebbe mangiare e cosa invece è da evitare.
Vediamolo insieme.
Il fruttosio è uno zucchero che naturalmente è contenuto nella frutta. E’ uno zucchero come tutti gli altri, ma per alcune persone può diventare problematico quando esso non riesce ad essere assorbito attraverso le cellule intestinali. Tuttavia, una volta compresa l’esistenza del disturbo, non basta eliminare la frutta dalla nostra dieta per stabilizzare la situazione, ed è inoltre necessario distinguere e capire se si è affetti da una intolleranza ereditaria oppure da un più semplice malassorbimento.
Nel primo caso parliamo dunque di un disturbo a livello genetico che non permette di metabolizzare il fruttosio, ed è dovuto alla mancanza nell’organismo di un enzima che lo sintetizza. Quando ciò non avviene, la sostanza che si determina è tossica per il corpo.
Il malassorbimento è invece più comune e dipende dall’impossibilità di assorbire lo zucchero. Questo porta ai tipici sintomi di una gastroenterite.
Quando si soffre di una intolleranza di tipo genetico al fruttosio bisogna eliminare quasi del tutto questo zucchero, di seguito leggiamo cosa evitare:
Tra gli alimenti ammessi alla dieta troviamo invece le verdure, un frutto come l’avocado, e cereali e derivati.
Passiamo adesso ai casi di malassorbimento del fruttosio: in questo caso, capire cosa mangiare e cosa evitare è più semplice, perché dipenderà dal grado di effetti collaterali legati all’assunzione dello zucchero e non significherà per forza una totale eliminazione. Ecco dunque di seguito gli alimenti più ricchi di fruttosio, che andrebbero evitati:
Possono essere consumati più tranquillamente gli avocado, le nocciole e le castagne, le verdure, il latte e il formaggio, le uova e la carne e il pesce purché siano freschi.