I sintomi da intossicazione alimentare si manifestano quando il cibo che ingeriamo è stato compromesso o mal conservato.
Cosa vuol dire cibo ompromesso? Gli alimenti di cui ci nutriamo ogni giorno possono essere attaccati da batteri come l’Escherichia coli, i quali possono produrre tossine altamente nocive per il nostro organismo. Questo si verifica più frequentemente con carne, uova e pesce crudi, e soprattutto se essi non sono freschi, non sono stati trattati con un abbattitore di temperatura – fino a 20 gradi sotto lo 0 – oppure quando non vengono ben conservati.
I sintomi da intossicazione alimentare possono verificarsi già dopo qualche ora dall’ingestione, oppure dopo pochi giorni. I sintomi più frequenti sono:
Molto più raramente le intossicazioni dipendono da salmonella o colera, o avvelenamento da funghi, con conseguenze certamente più gravi.
Una intossicazione alimentare mette a dura prova il nostro apparato digerente, e in particolare lo stomaco.
Per questo, una volta attenuatisi i sintomi – che possono durare solo qualche ora, alcuni giorni o addirittura settimane – è necessario rimanere a digiuno per un po’. Non bisogna dunque ingerire alimenti né solidi né liquidi, per permettere allo stomaco di riprendersi.
A poco a poco, si potrà reintrodurre cibo, prevalentemente secco, come ad esempio: pane tostato, crackers o fette biscottate, ma anche banane, ricche di potassio. Solo una volta passato il malessere si potrà tornare alla pasta e al riso.
Per ristabilire la flora intestinale saranno di grande aiuto i fermenti lattici.
E’ inoltre fondamentale, in questa fase, l’idratazione: l’intossicazione causa spesso vomito e dissenteria, disturbi che ci portano a perdere molti sali minerali e liquidi. Per questo motivo è importante bere, anche se poco, con continuità – fattore essenziale soprattutto per i soggetti più deboli come i bambini o gli anziani.