Per ipoglicemia reattiva, o post prandiale, si intende un fenomeno che si verifica entro le prime quattro ore dopo il consumo di un pasto (differisce quindi dall’ipoglicemia digionale).
Questo disturbo è associato ad un calo di zuccheri e può verificarsi sia nei pazienti diabetici che nella popolazione sana, ma può anche essere un campanello d’allarme per situazioni di pre diabete.
L’ipoglicemia reattiva può causare diversi sintomi:
Vi sono diverse tipologie d’ipoglicemia reattiva, la più comune è l’ipoglicemia alimentare, per cui l’apparato digerente si svuota più velocemente del normale, il cibo viene velocemente liberato nel duodeno dando luogo ad un’eccessiva produzione d’insulina che abbassa il livello di glucosio nel sangue.
Una causa esatta per l’ipoglicemia reattiva non è stata ancora trovata, tuttavia sembra quindi essere correlata al tipo di alimentazione e al tempo di digestione.
Ecco perchè diventa importante prestare attenzione a quali cibi assumere e come assumerli.
Molti pazienti sono infatti in grado di gestire con successo il problema con un’alimentazione adeguata e dei cambiamenti nello stile di vita.
Per prevenire i sintomi dell’ipoglicemia reattiva, i quali si accompagnano quasi sempre ad un senso generale di debolezza, i primi accorgimenti da adottare sono:
Seguire una dieta sana con proteine e carboidrati complessi è importante per contrastare l’ipoglicemia reattiva, solitamente questi due gruppi alimentari vengono digeriti più lentamente e forniscono un’energia costante all’organismo, rispetto ai carboidrati e agli zuccheri semplici.
Questi ultimi, infatti, tendono a generare dei rapidi picchi glicemici che poi crollano in maniera altrettanto brusca e sarebbe pertanto più indicato evitarli.
Tra gli alimenti e le bevande che si dovrebbero evitare: