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La definizione di ipoglicemia severa si ottiene calcolando precisamente i livelli di zucchero nel sangue.
Quando inferiore ad una certa quantità, si possono verificare dei disturbi più o meno seri. Capiamo quali sono le cause di questo fenomeno.
L’ipoglicemia severa si verifica quando nel sangue non si raggiungono i 55 mg/dl di glicemia e quando quest’ultima si abbassa molto rapidamente. Tra i sintomi più frequenti di questo disturbo ritroviamo sudorazione, brividi di freddo e tremori, fame e crampi gastrici, tachicardia, ansia e irritabilità, confusione e difficoltà a discorrere, capogiri e vista annebbiata, mal di testa o cefalea.
Quando la glicemia cala repentinamente e non si riconoscono subito i sintomi, si rischia anche di perdere coscienza. Nei casi più gravi, quando alla ipoglicemia si associano malattie sottostanti, essa può risultare addirittura fatale.
Le cause sottostanti l’ipoglicemia severa sono facilmente rintracciabili. Infatti, il fenomeno si presenta soprattutto nei pazienti che assumono insulina, ovvero i soggetti affetti da diabete, o che ingeriscano farmaci che stimolano la sua produzione.
Un abbassamento notevole della glicemia si può manifestare anche dopo o durante l’attività fisica o addirittura con una semplice passeggiata o attività che ci tengono impegnati fisicamente. Questo disturbo, comunque, è una tipica risposta del nostro corpo quando si è mangiato poco o meno del solito. Si tratta di una richiesta di energie dal nostro organismo.
Per controllare i valori glicemici nel sangue è necessario utilizzare un glucometro.
Ma quando non ne abbiamo la possibilità è comunque importante ingerire circa 15 grammi di zuccheri che possano ristabilire i livelli ottimali. Caramelle, zollette di zucchero o bustine sciolte in acqua, un cucchiaio di miele o marmellata, una bibita zuccherata o un succo di frutta: dopo aver ingerito uno di questi alimenti è bene mangiare un pacchetto di cracker o un frutto, e ove possibile calcolare nuovamente col glucometro i valori di glicemia.