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Torniamo a parlare ancora una volta della Vitamina D.
Poiché sempre più studi si stanno occupando dei disturbi derivanti dalla sua carenza all’interno dell’organismo umano. Questa volta a trattare l’argomento è un tema dell’Emory/Georgia Tech Predictive Health Institute. Secondo il quale la carenza di vitamina D renderebbe più deboli le arterie e i vasi sanguigni. La tesi, presentata nel corso dell’annuale meeting dell’American College of Cardiology, è nata a seguito della ricerca eseguita su 544 persone in salute. La cui età media si aggirava intorno ai 47 anni.
Ebbene, esami approfonditi hanno evidenziato che a bassi livelli di vitamina D corrispondeva una più evidente fragilità nei vasi sanguigni e nelle arterie. Deficit che alla lunga può portare a sviluppare patologie anche gravi. Una ricerca che, ancora una volta, evidenzia come alimentazione e stile di vita siano i principali responsabili delle patologie che interessano l’organismo umano.
Lo studio ha coinvolto 554 soggetti in salute (47 anni di età media).
Dopo averne calcolato l’elasticità dei vasi sanguigni (a riposo e in condizioni di stress) e dopo aver misurato i livelli di vitamina D presente nel sangue, i ricercatori hanno rilevato che le persone con più bassi livelli della vitamina avevano pressione più alta e arterie più rigide. Gli studiosi hanno spiegato che le persone con carenza di vitamina D hanno una disfunzione vascolare paragonabile a quelle che soffrono di diabete o ipertensione.
“Non sappiamo bene il meccanismo che lega la vitamina D alle arterie”, spiegano i ricercatori “potrebbero essere coinvolte le cellule endoteliali dei muscoli intorno ai vasi, o l’ormone angiotensina che regola l’apertura e la chiusura delle arterie. Il risultato però ci dice che la salute del cuore passa per un sufficiente tasso di vitamina D nel sangue”.
La vitamina D è una vitamina indispensabile per l’organismo, ve ne sono di due tipi, il colecalciferolo (vitamina D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzato negli organismi animali, mentre l’ergocalciferolo (vitamina D2) è di provenienza vegetale.
Serve per rinforzare le ossa e curare l’osteoporosi, il sistema immunitario, contribuisce all’assorbimento di calcio, mantiene i corretti livelli di fosforo nel sangue; inoltre è un valido aiuto per chi soffre di debolezza e dolori muscolari, ipertensione, diabete, psoriasi e malattie autoimmuni; si ritiene infine che la sua azione sia fondamentale anche per la prevenzione del cancro e della sclerosi multipla.
Buone fonti alimentari di vitamina D sono: il pesce e gli oli che esso contiene, in particolare trota, sogliola, sgombro, salmone, pesce spada, storione, tonno e sardine; le uova, soprattutto il tuorlo; il latte, il burro; il fegato e i grassi animali, come quelli contenuti nelle carni di pollo, di anatra e di tacchino; corn flakes e cereali, le verdure verdi e i funghi ne sono abbastanza ricchi.
Si ricorda infine che una corretta esposizione ai raggi solari favorisce la produzione di vitamina D. Ecco i principali alimenti vegetariani ricchi di vitamina D:
Uova
Contengono in genere quasi 5 microgrammi di vitamina D per 100 grammi. Le uova, oltre alla D, contengono anche altre vitamine, come la A, l’acido folico, la vitamina B (B6 e B12), e minerali importanti come calcio, fosforo, ferro e potassio. Buona norma è consumare le uova in svariati modi, possibilmente in modo leggero e in aggiunta ad altri ingredienti, come nella ricetta sotto proposta.
Verdure verdi e funghi
Tra le verdure, quelle che contengono bassi livelli di vitamina D sono quelle a foglia verde, come spinaci, bietole, erbette. L’unico vegetale che è una fonte naturale di vitamina D è il fungo, come dimostrano le ultime ricerche effettuate: 100 grammi di funghi porcini forniscono 3 microgrammi di vitamina D.
Burro, latte e formaggi grassi
Il burro ne fornisce circa 0,75 microgrammi per 100 grammi di prodotto, il latte e qualche formaggio grasso consumati saltuariamente consentono all’organismo di registrare il corretto apporto di vitamina D giornaliero.
Muesli e cereali rinforzati per la colazione
Il muesli e i cereali per la prima colazione rinforzati di vitamine e i prodotti di soia arricchiti contengono dosi variabili di vitamina D. Una porzione di cereali alla crusca fornisce in genere intorno ai 3 o 4 microgrammi di vitamina D.
Il dosaggio di vitamina D giornaliero varia da persona a persona e dipende anche dall’esposizione ai raggi solari e dal tipo di pelle.
Nell’ adulto sano l’apporto giornaliero deve essere tra i 5 e i 10 microgrammi al giorno, 10 per i neonati o nei bambini entro i tre anni.
Nella fase della prima infanzia e dello sviluppo, come nell’adolescenza, i livelli dovrebbero essere intorno ai 15 microgrammi. Almeno 10 microgrammi dovrebbero essere mantenuti anche in gravidanza e in età avanzata.