Gravidanza.
Per alcune donne può essere difficile coronare il sogno di diventare mamme. Le cause possono essere svariate e una di queste, hanno detto recentemente gli esperti, può essere ritrovata nella celiachia; ovvero l’intolleranza al glutine. In effetti, stando agli ultimi studi, sembrerebbe che le donne celiache abbiano maggiori rischi di andare incontro ad aborti e parti pretermine e, dopo aver portato la gravidanza a termine, i neonati risultano essere sottopeso.
Il rischio dell’aborto nelle donne celiache si aggira attorno al 10% e raddoppia quando l’intolleranza non viene diagnosticata; poichè spesso i sintomi della celiachia possono essere ricondotti ad altri tipi di patologie.
Numerosi studi hanno legato la celiachia ad aborti, sterilità, bambini che nascono sottopeso e alla preeclampsia; una malattia tipica della gravidanza che richiede un controllo costante della pressione sanguigna. A tal proposito, anche la letteratura scientifica ha dimostrato che le donne celiache che non seguono una dieta rigorosa, priva di glutine, vanno incontro a un rischio di aborto spontaneo; dalle 3 alle 9 volte maggiore nelle prime settimane di gravidanza.
Inoltre secondo studi risalenti agli anni 2000, e poi ripetuti nel 2010 da ricercatori olandesi, le donne affette da celiachia non diagnosticata, e quindi trattata, partoriscono bambini più leggeri di 100 grammi rispetto alla norma; e spesso prematuri. Nel caso di donne sotto cura, i bambini non riscontrano esiti negativi. Tuttavia studi recenti tendono a minimizzare il peso di questa patologia sulla salute del feto e della donna. Un ulteriore studio di popolazione su più di diecimila casi, ha evidenziato che l’indice di mortalità dei bambini di genitori celiaci non è maggiore rispetto a quello di bambini nati da genitori non affetti.
Il tutto indipendentemente dal tipo di regime alimentare seguito; con o senza glutine.
Inoltre la celiachia è tra le cause del mancato assorbimento dell’acido folico; la cui carenza in gravidanza è associata a malformazioni del sistema nervoso centrale. Tra le complicazioni riscontrate nelle donne affette da celiachia non diagnosticata, rientra anche una minore attitudine all’allattamento; dunque il bambino viene allattato al seno per poco tempo. In questo modo deve rinunciare a molti degli effetti benefici del latte materno.
La relazione tra celiachia e difficoltà dell’apparato riproduttivo della donna può trovare una valida spiegazione nel malassorbimento e nella conseguente carenza, come abbiamo detto prima, di acido folico, ferro e vitamina B12.
La presenza di meccanismi anomali del sistema immunitario che compromettono il normale funzionamento della placenta potrebbe spiegare la correlazione tra celiachia e complicazioni durante la gestazione. A tal proposito, recenti studi hanno ipotizzato l’azione di anticorpi transglutaminasi sulle cellule della placenta, causando una ridotta crescita fetale e disordini della pressione; come la preeclampsia.
Detto ciò, una infertilità senza un apparente motivo; la poliabortività; un parto pretermine; e un basso peso del bambino alla nascita potrebbero essere tutti indicatori della presenza di una patologia ancora misconosciuta; ovvero la celiachia. In tal caso è auspicabile sottoporsi a uno screening della malattia; mediante la ricerca degli anticorpi transglutaminasi. Se viene diagnostica la celiachia, è bene adottare una dieta priva di glutine. Dunque una diagnosi precoce e un corretto regime alimentare sono il modo migliore di prevenire rischi in gravidanza; non a caso sono associati a un aumento della fertilità.
Ed è di vitale importanza sapere che una dieta corretta diminuisce di ben 9 volte il rischio di aborti; e se si inizia a seguirla almeno 10 anni prima può ritardare anche la menopausa.
Quindi una donna celiaca può affrontare tranquillamente una gravidanza, l’importante è che segua una dieta gluten free, sana ed equilibrata; e soprattutto che bilanci i micronuitrienti il cui fabbisogno aumenta in gravidanza: ovvero acido folico, vitamina D, ferro e calcio.
È fondamentale assumere la giusta dose di ferro in gravidanza; in quanto le donne celiache sono spesso anemiche e la gravidanza può peggiorare l’anemia comportando dei seri rischi per la salute della mamma e del bambino. Inoltre si consiglia di monitorare costantemente il peso; talora la dieta senza glutine è sbilanciata per un eccesso di grassi che favoriscono l’aumento di peso, ancor più dei carboidrati.
La celiachia non curata divora la placenta, distruggendo il nido dove il feto dovrebbe trovare nutrimento e protezione.
Questo è ciò che è stato scoperto dai ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma. Gli anticorpi “impazziti” che stanno alla base della celiachia invadono persino la placenta, distruggendo di conseguenza le cellule placentari.
Il fatto che la celiachia spesso non presenti alcun sintomo, può essere molto pericoloso per le donne perché ormai è dimostrabile, come afferma la stessa dottoressa De Simone, che la celiachia è collegabile a molti problemi ginecologici; come abbiamo avuto modo di illustrare prima.
L’unica soluzione preventiva, per le donne a cui è stata diagnosticata tale patologia, è seguire rigorosamente una dieta priva di glutine almeno 6 mesi prima del concepimento.