Dalila Bagnuli content creator, scrittrice, attivista è una giovane donna che lancia messaggi di body positivity, sfidando i canoni di bellezza standard e inneggiando alla “grassofobia”.
Ecco cosa pensa della diet culture.
Dalila Bagnuli, giovane 23enne, è già molto nota sui social come content creator ed esperta di strategie digitali, ma soprattutto come attivista del body positivity. La giovane donna è anche scrittrice, infatti, ha pubblicato il suo primo libro l’Antimanuale della Bellezza, per Edizioni Sonda. Il suo manuale mira a distruggere i canoni di bellezza, mostrando le strategie subdole che si nascondono sia nell’industria della moda che nelle pubblicità.
La Bagnuli vuole decostruire la grassofobia interiorizzata e la diet culture, un obiettivo che arriva soprattutto dall’adesione ai movimenti politici e sociali dell’attivismo body positive e del femminismo. Dalila con il suo manuale vuole che le donne abbandonino sempre di più il desiderio di rientrare negli standard imposti dalla società e uscire da quel sistema di regole che ci porta, quotidianamente, a modificare il nostro corpo per essere apprezzati dal mondo.
L’attivista ha parlato anche del problema della “grassofobia” nella società attuale, intrinseca in tutti noi.
“Se una persona, che non ti conosce e che non è il tuo medico, viene da te e ti dice: Il tuo corpo non è in salute, dovresti dimagrire, è altrettanto problematico”. In quanto facciamo fatica a non vedere la grassofobia come discriminazione vera e propria. Questo è dovuto principalmente a ciò che di sbagliato ci insegnano riguardo i canoni di bellezza e le diete.
“Ci insegnano che se vogliamo, possiamo raggiungere un corpo conforme agli standard, quando in realtà non è così: le diete – quelle della diet culture – sono uno strumento fallimentare nel 90% dei casi”. Ricordando che non tutte le persone grasse vogliono dimagrire e non tutte le persone grasse stanno male fisicamente. Secondo Dalila Bagnuli, creator e attivista, una buona dose di svalutazione del proprio corpo dipende dalla diet culture, che altro non è che un sistema tossico “normalizzato”, secondo la Bagnuli.
Dalila Bagnuli, creator e attivista, si definisce “una giovane donna grassa che quotidianamente si scontra con un mondo che impone un’ideale di bellezza in cui è necessario rientrare per essere considerati giusti”.
In questo mondo, le donne subiscono una pressione estetica senza dubbio maggiore degli uomini.
Con i suoi canali social Dalila racconta il proprio corpo diverso ma reale rispetto alle copertine delle riviste, per essere vicina alle altre donne che sentono il peso di non rientrare in determinati standard di immagine nella moda quanto nelle pubblicità. Ecco cosa pensa la Bagnuli della cultura della dieta al giorno d’oggi.
Parte dal presupposto che per noi è consuetudine vedere in tv la pubblicità di una barretta al cioccolato in grado di sostituire un pasto che può portare a disturbi del comportamento alimentare.
La diet culture è “quel sistema che ti dice: “Tu sei una persona grassa, qualsiasi problema di salute che hai è dovuto a questo, la soluzione per te è la nuova dieta”.
Questo non c’entra nulla con il significato reale della parola dieta e cioè, imparare a mangiare con consapevolezza, in maniera equilibrata e sana. Il problema rimanda anche ai social, in quanto “se una persona grassa pubblica una foto in bikini su Instagram, viene sommersa da commenti che sottolineano quanto non sia in salute”, dice Dalila.
E’ il fatto stesso di uscire fuori dalle regole di quel paradigma per cui la donna non può mostrare il suo corpo al di fuori dell’ordine prestabilito, a dare fastidio. Il disordine da fastidio alla cultura della dieta, ricorda l’attivista.