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In questo articolo ci occupiamo di comprendere l’importanza della melatonina.
Vediamo innanzitutto che cos’è e qual è la sua funzione per il nostro benessere, come capire se si è carenti e come comportarsi per integrarla dato che costituisce una delle soluzioni più efficaci per chi è alla ricerca di rimedi per risvegli notturni.
La melatonina è un ormone prodotto dal nostro cervello (in particolare dalla ghiandola pineale) che favorisce il sonno. Detta infatti “ormone del sonno”, ha un ruolo importantissimo nel regolare il ciclo “sonno-veglia” e favorire così il ritmo circadiano.
I livelli di melatonina nel sangue variano durante i diversi momenti della giornata, risultando più bassi durante il giorno e crescendo nelle ore precedenti al momento in cui si va a dormire; rimangono alti durante il sonno per poi scendere nuovamente prima del risveglio. Il momento in cui il corpo produce maggiore melatonina è quindi la notte durante la fase del sonno.
Ma cosa succede quando non è abbastanza?
Ma come sapere se manca la melatonina nel proprio corpo? I sintomi legati alla carenza di melatonina sono strettamente legati alla regolarità del sonno e agli sbalzi d’umore che ne conseguono.
Tra gli indicatori più comuni di questa mancanza si annoverano i disturbi del sonno o la sua totale carenza (come nei casi di insonnia), la stanchezza diurna e il senso di affaticamento cronico, la difficoltà a concentrarsi e a portare a termine gli impegni della quotidianità e la mancanza di controllo sul proprio stato emotivo che può sfociare in sbalzi d’umore e stati depressivi.
La melatonina non è solamente prodotta in modo naturale dal nostro corpo ma è anche reperibile in numerosi alimenti il cui consumo regolare può aiutare a sopperire la mancanza se si è carenti.
La fonte principale di melatonina è rappresentata dagli alimenti di origine vegetale, nella verdura, nella frutta e nei legumi. Tra i più ricchi di questa sostanza si annoverano l’avena, il riso integrale, il mais, le banane, le ciliegie e i pistacchi ma anche le lenticchie, i fagioli, i pomodori e i ravanelli.
Esistono anche alimenti di origine animale che ne contengono importanti quantità, tra questi compaiono il salmone e le uova. Introdurli nella propria alimentazione aiuta ad aumentare i livelli di melatonina nell’organismo.
In via generale può essere opportuno integrare la melatonina quando si soffre di disturbi del sonno.
Questo capita di frequente alle persone anziane che tendono a non dormire correttamente e a farlo per poche ore a notte e a chi, per motivi legati al lavoro o al proprio stile di vita, cronicizza abitudini di sonno-veglia irregolari (per esempio lavorando la notte o cambiando di frequente fuso orario e subendo quindi il jet leg).
Serve quindi integrare la melatonina se si vuole ridurre i tempi di addormentamento, rendere la fase del sonno più profonda evitando i fastidiosissimi risvegli notturni e ristabilire il ritmo circadiano così da avere il corretto apporto di energie durante tutta la giornata.