La prima pillola per l’asma che sostituirà l’inalatore

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L’asma è un problema che riguarda una porzione consistente della popolazione.

Tra i pazienti che ne soffrono, ci sono anche i bambini. Siamo abituati a combattere i sintomi dell’asma evitando i fattori di rischio e con farmaci come antistaminici e soprattutto inalatori. Qualsiasi asmatico ha sempre a portata di mano il fidato Ventolin o simili. Ma in un futuro prossimo una comoda pillola potrebbe cambiare la situazione.

Che cos’è l’asma

Prima di tutto, facciamo un po’ di chiarezza: che cos’è l’asma? L’asma è una malattia causata dall’infiammazione delle vie respiratorie.

Quando si verifica questa infiammazione, i bronchi non riescono più ad espandersi e a contrarsi normalmente. Il problema riguarda soprattutto l’espirazione, cioè l’espulsione dell’aria dai polmoni. In un asmatico, infatti, gli alveoli polmonari si espandono e immagazzinano aria, ma poi non sono più in grado di buttarla fuori contraendosi. Questo provoca difficoltà di respiro, affanno e, nei casi più gravi, può portare a un’insufficienza respiratoria.

Le difficoltà nella contrazione dei bronchi è dovuta all’eccesso di muco che viene prodotto dagli alveoli durante un attacco d’asma.

Le vie respiratorie, infatti, reagiscono a determinati fattori scatenanti come se questi fossero un grave pericolo per l’organismo. Cioè, producono muco in grande quantità per allontanare il “nemico” dal corpo. Ma questo muco eccessivo intasa le vie aeree e impedisce al paziente di respirare.

I sintomi

I sintomi classici di un attacco d’asma sono:

  • respiro affannoso
  • sibilo durante l’emissione d’aria
  • tosse (nel tentativo di incamerare ed espellere più aria)
  • senso di oppressione al torace.

Le cause

Le cause di un attacco d’asma sono numerose e variano notevolmente a seconda del paziente. Comunque, i principali fattori scatenanti che possono provocare un attacco sono:

  • pollini e piante a cui il soggetto è allergico
  • polvere
  • peli di animale
  • cibi a cui il soggetto è allergico
  • fumo di sigaretta
  • fattori inquinanti
  • sforzo fisico prolungato o intenso
  • ansia e forte stress
  • infezioni dell’apparato respiratorio.

Attuali cure per l’asma

Al giorno d’oggi, ancora non esiste una cura definitiva per l’asma. L’unica cosa che si può fare è, quando possibile, agire sulle cause scatenanti. Questo è possibile quando, per esempio, si tratta di un’infezione virale delle vie respiratorie. L’ideale è stare alla larga il più possibile dai fattori di rischio.

Ma chi ha frequenti attacchi d’asma ha bisogno di un rimedio rapido per contenere la crisi. Al momento, la soluzione più efficace sono gli inalatori.

Sono dei piccoli oggetti che consentono di spruzzare il farmaco direttamente in bocca e quindi nei polmoni. In questo modo, il medicinale agisce rapidamente.

Ne esistono molti, divisi per categorie, per esempio:

  • Broncodilatatori anticolinergici. Ne esistono di due tipologie: quelli a breve termine (usati durante un attacco d’asma) e quelli a lungo termine (utili per la profilassi nei casi gravi)
  • Glucocorticoidi, per esempio il Metilprednisone. Servono per liberare velocemente le vie respiratorie dal muco e per ridurre l’infiammazione.

    Essendo un composto steroideo, però, non può essere usato in grande quantità.

  • Beta2-antagonisti. Sono dei composti derivati dalla noradrenalina. Agiscono molto velocemente, quindi sono utili durante episodi acuti di asma. Il più conosciuto è il Ventolin (Salbutamolo).

Nuovo farmaco della Novartis

Le persone affette da asma sono abituate alla solita routine: tenere un inalatore a portata di mano in ogni momento. Evitare determinate complicanze. Conviverci.

Oggi, Tuttavia, uno studio potenzialmente promettente ha offerto un altro tipo di trattamento molto più fattibile (anche se non è disponibile nell’immediato).

La rivista medica The Lancet ha mostrato che il nuovo farmaco appartenente all’azienda farmaceutica Novartis, la prima pillola per l’asma, non solo ha permesso di alleviare l’asma dei pazienti, ma ha anche riparato la parete delle loro vie respiratorie.

Fevipiprant

Il farmaco in questione, chiamato Fevipiprant, fa parte di recenti studi clinici che sono stati condotti nel Regno Unito. Quindi, questo significa che è già stato testato su piccoli gruppi per quanto riguarda la sua sicurezza e i suoi effetti collaterali.

La terza fase della sperimentazione ha poi incluso 61 pazienti affetti da un tipo di asma che va da moderata a forte. Metà del gruppo ha preso la pillola due volte al giorno, mentre l’altra metà ha ricevuto solo un placebo. (In ogni caso, i pazienti hanno continuato a prendere i propri medicinali come al solito). I dati finali hanno mostrato come il farmaco abbia migliorato i sintomi, l’infiammazione e la funzione respiratoria dei polmoni e le pareti delle vie respiratorie.

Test degli eosinofili

Uno dei test fatti per valutare i sintomi e il miglioramento dell’asma è stato il conteggio eosinofilo dell’espettorato. Gli eosinofili sono dei globuli bianchi che si trovano nel muco e nella saliva nel momento in cui si tossisce. Le persone che non soffrono di asma hanno un numero di eosinofili inferiore al 1%, mentre chi soffre di asma, che oscilla da moderata a forte, ha un numero pari al 5% circa.

Si è dimostrato che i pazienti che hanno assunto Fevipiprant, ne hanno tratto benefici grazie alla significativa riduzione della percentuale di eosinofili durante la ricerca. Infatti, la media di diminuzione degli eosinofili è passata dal 5,4% al 1,1%.

Presto in commercio

Uno studio più ampio, che comprende 850 pazienti circa, dovrebbe essere tra i lavori e risultati che saranno mostrati nel 2018. Sebbene non vi siano garanzie quando si parla di farmaci promettenti, un farmaco simile sarà comunque in commercio entro i prossimi tre anni.

Così le persone colpite da asma potranno finalmente avere un’altra opportunità per tenere sotto controllo e trattare al meglio la propria condizione.