Partecipare ad una seduta di campane tibetane è un’esperienza mistica che catapulta all’interno del proprio essere al fine di ritrovare la propria serenità. Questi strumenti originari del Tibet, vengono utilizzati infatti come supporto per la meditazione, grazie ad energiche vibrazioni che si producono facendole risuonare. Abbandonarsi alle vibrazioni delle campane tibetane significa concedersi un massaggio sonoro in grado di riportare in equilibrio non solo la mente, ma anche tutti gli altri organi vitali, inducendo un intenso stato di rilassamento. A questo punto ci si domanda come sia possibile che delle semplici vibrazioni aiutino a ritrovare la propria pace interiore. Il tutto si basa sulla loro conformazione e su come devono essere suonate.
Per chi non avesse mai visto com’è fatta una campana tibetana, bisogna dire che essa presenta una forma simile ad una ciotola, è realizzata in metallo e presenta forme più o meno grandi, ed è inoltre corredata di un batacchio in legno che viene utilizzato per colpire i bordi, producendo un suono molto profondo e simile al gong. Il batacchio può essere anche utilizzato per sfiorare i bordi metallici riproducendo in questo modo una vibrazione continua ed intensa. È possibile ottenere questi suoni grazie alla lega di 7 metallidi cui si compone: argento legato alla luna, il mercurio connesso al pianeta Mercurio, l’oro a richiamare il sole, il ferro connesso a Marte, il rame legato a Venere, il piombo a unione con Saturno e lo stagno connesso a Giove.
Come abbiamo già affermato, la campana tibetana viene utilizzata principalmente da veri e propri maestri come formidabile tecnica di rilassamento. Anche se in genere ci sono dei maestri che la fanno suona, in realtà se si vuol provare da soli chiunque, con un po’ di pratica chiunque può riuscire a suonare una campana tibetana. Basterà semplicemente appoggiare la campana sul palmo della propria mano che deve essere ben aperta e con le dita ben distese in modo da non bloccare la vibrazione e il suono, oppure si può anche sostenerla con le punte delle cinque dita, consentendo così il massimo della vibrazione. Nell’altra mano invece bisogna tenere il batacchio, ponendo attenzione a rilassare il gomito e colpire quindi il bordo esterno in maniera decisa. Si può anche decidere di colpirla in maniera diversa effettuando dei colpi verso il basso o battendo dall’interno verso l’esterno. In generale, se si opta per il voler praticare delle percussioni, allora la campana tibetana andrà colpita col batacchio dall’esterno; se invece si vuol optare per lo strofinamento, allora bisognerà far scivolare sul bordo il batacchio che produrrà un suono continuo.
Sono soprattutto le ciotole grandi ad essere colpite, mentre quelle di piccole o medie dimensioni possono essere sia strofinate che colpite. Una volta che questi suoni inizieranno ad essere interiorizzati, daranno un segnale al sistema nervoso: nel caso in cui si stia vivendo un periodo di stress, il suono delle campane, che genera l’Om, la sillaba sacra da cui ebbe origine l’Universo, agisce come calmante, riuscendo a creare tranquillità in modo da poter entrare in sintonia con sé stessi. Le campane tibetane dal momento che sono formate da leghe di 7 metalli, che corrispondono ai 7 pianeti, vengono utilizzate anche per riequilibrare i chakra, i centri di energia che controllano il benessere fisico e psicologico del proprio corpo. Ecco perché sarebbe opportuno che ogni persona abbia, all’interno della propria casa una campana tibetana dati i suoi incredibili benefici: oltre ad alleviare stati di ansia e stress, sono utili per migliorare la concentrazione, diminuire le tensioni, rinforzare il sistema immunitario e alleviare le contrazioni muscolari.