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La liquirizia, il cui nome scientifico è Glycyrrhiza glabra, è una pianta che cresce spontanea nel bacino del Mediterraneo dalle cui radici si ricava un estratto dal sapore molto gradevole e dalle svariate proprietà benefiche conosciute e apprezzate da tempo.
Da millenni usata e apprezzata in Oriente come rimedio per mal di stomaco e disturbi del fegato, ma anche per curare la tosse, la liquirizia deve le sue virtù soprattutto alla presenza di flavonoidi e di glicirrizina (o acido glicirrizico).
I primi hanno infatti dimostrato di possedere attività antispastica sullo stomaco mentre alla glicirrizina viene attribuita una significativa azione antinfiammatoria, mucoprotettiva e cicatrizzante.
Oltre al principio attivo più importante della liquirizia, la glicirrizina che le conferisce un azione antinfiammatoria e antivirale, la liquirizia offre una vasta gamma di nutrienti benefici e flavonoidi essendo una buona fonte una buona fonte di:
I benefici della liquirizia si evidenziano anche su fegato: l’estratto secco ha infatti azione epatoprotettiva e può indurre, in breve tempo, un aumento del glicogeno e una riduzione dei trigliceridi e delle transaminasi nel fegato di persone con insufficienza epatica.
Effetti che sono stati imputati all’attività antiossidante dei flavonoidi che, combattendo i radicali liberi, offrono protezione anche da malattie a carico del sistema cardiocircolatorio.
Le proprietà antinfiammatorie della liquirizia apportano benefici al fegato nei casi di epatite, la radice infatta contrasta il virus responsabile dell’epatite e fornisce composti antiossidanti necessari per la salute di questo organo di vitale importanza.
La ricerca scientifica ha ottenuto risultanti promettenti per quanto riguarda l’effetto protettivo della liquirizia sul fegato, vari studi hanno dimostrato gli effetti benefici:
Un consumo moderato di liquirizia è considerato sicuro e benefico sotto molti aspetti, tuttavia assumerne grandi quantità per più di quattro settimane, può essere pericoloso per la salute e portare a effetti collaterali come:
È particolarmente importante fare attenzione al suo consumo in caso di gravidanza o allattamento, pressione alta, malattie cardiache, malattie sensibili agli ormoni (tumori inclusi), ipertonia muscolare, ipopotassiemia, malattie renali, interventi chirurgici e, negli uomini, disturbi nella sfera sessuale.