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La malva è una pianta che ha innumerevoli benefici.
Attraverso tisane ed infusi si può godere appieno delle sue virtù. Come realizzare tisane, infusi e decotti alla malva e a cosa servono?
La malva fa parte della famiglia delle Malvaceae. Si tratta di una pianta che ha spiccate proprietà antiinfiammatorie e lenitive, ma serve a curare moltissimi disturbi. Intanto, dobbiamo dire che il suo nome proviene dal latino Mollire, ovvero, dalle proprietà emollienti.
C’è chi dice che, dal greco, la parola significa invece “Calmante“.
Nel linguaggio dei fiori, è intesa come ideale di dolcezza e di serenità. Proviene dall’Africa del nord ed è coltivata in Europa Orientale, ma anche negli Stati Uniti e Balcani.
Si riconosce molto bene: ha un piccolo tronco di legno che arriva a 90 cm di altezza. Le sue foglie sono dentate e i fiori sono lilla con delle sfumature viola. La troviamo su quasi tutti i terreni, in modo spontaneo.
I principi attivi della malva sono i flavonoidi, gli antociani, gli amminoacidi, i tannini, i carotenoidi, le mucillagini, i sali minerali, le vitamine del gruppo A, C e B1, il glucosio, la malvina, la malvidina e la pectina.
Quali sono i benefici di questa piatnta? Innanzitutto si deve dire che antiinfiammatoria. E’ molto utile per i dolori osteoarticolari, ma anche per le infiammazioni a livello urinario o respiratorio. Risulta, inoltre, essere gastroprotettiva.
Le mucillagini al suo interno servono per placare gastrite e bruciori di stomaco. L’effetto delle mucillagini è anche cicatrizzante.
Aiuta, quindi, ad accelerare la guarigione delle ferite. E’ lenitiva per la pelle: serve, infatti, per calmare irritazioni e punture di insetto. L’infuso è anche sedativo per la tosse, specialmente quella produttiva, ma gli effetti sono buoni anche in caso di mal di gola, contro il raffreddore e contro anche depressione ed ansia.
Fin dall’antichità è considerata lassativa. E’ utile, quindi, per curare la stitichezza e le coliti, nonché le infiammazioni a livello di intestino. Si deve stare attenti ad usarla solo in caso di dissenteria. Cura anche le vaginiti e depura il colon.
Esistono degli integratori alimentari a livello erboristico, utili per il corretto funzionamento dell’intestino, proprio a base di malva. Sono degli integratori a base di fiori e di foglie, che sfruttano le proprietà lenitive della stessa pianta per favorire le funzioni gastrointestinali.
Si possono acquistare, ad esempio, in farmacia o in erboristeria, nonché su internet. Della malva si usano i fiori, ma anche le foglie come rimedio naturale, per la preparazione di infusi o decotti. In cucina si usano, invece, prevalentemente foglie e fiori freschi, mentre per gli infusi si usa la malva essiccata.
La malva è una pianta erbacea annuale, biennale oppure perenne. Presenta un fusto eretto che può crescere dai 60 agli 80 cm.
Le foglie hanno dai cinque ai sette lobi, con tanto di margine seghettato in maniera del tutto irregolare. I fuori sono riuniti dalle foglie e nascono da aprile a ottobre, di colore rosaceo con striature scure. Il frutto è chiamato nel gergo un poliachenio circolare.
Le tisane alla malva sono senza dubbio benefiche. Oltre all’acido clorogenico, all’acido caffeico e al potassio, abbiamo detto che la malva è ricca di mucillagini.
Queste sono molto benefiche: l’intestino, in pratica, si gonfia e si ammorbidisce. Viene, così, stimolata la peristalsi intestinale, che favorisce lo svuotamento. Dobbiamo dire che le mucose del corpo risultano lenite dalla malva.
Ecco perché si dice che la malva ammorbidisce. Per la stitichezza cronica, la tisana è davvero una panacea. E’ un lassativo che non è irritante, contrariamente ai farmaci chimici. Non è violento anche in dosi elevate: per questo lo possono usare anche gli anziani e, addirittura, i bambini.
E’ utile anche come coadiuvante per le prime vie respiratorie. E’ espettorante e decongestionante di tutte le mucose, anche quelle dell’ano e del retto, come nelle fistole e emorroidi.
Si stima che bere tisana alla malva apporti benefici anche riferiti alla rigenerazione cellulare. Una tisana al giorno stimola la produzione di nuove cellule, contrastando invece la formazione di quelle cattive e tumorali. Le foglie di malva, per la tisana, si possono usare anche per impacchi esterni.
Basti pensare, ad esempio, alla congiuntivite. Si usa anche per le lavanda vaginali.
Per preparare un’ottima tisana alla malva si prendono fiori e foglie della pianta, che vengono in genere raccolti tra luglio e agosto. Si fanno seccare e si mettono in vasetti di vetro per conservarli meglio. La tisana si prepara facendo bollire l’acqua e lasciando in infusione un cucchiaino circa di malva per ogni tazza preparata per circa cinque minuti.
Si può filtrare e non. Si può, volendo, sorseggiare il tutto con un cucchiaino di miele, meglio se di eucalipto.
L’infuso alla malva è utile da bere sia caldo che freddo. Spesso si usa anche come collutorio, soprattutto in caso di problemi gengivali. La malva è, inoltre, uno dei rimedi che si possono usare anche in gravidanza. Per preparare l’infuso si può usare la malva essiccata, oppure acquistare le bustine di malva per infusi.
Queste le troviamo anche al supermercato, oppure in erboristeria.
Si prendono 2 cucchiaini di malva essiccata oppure una bustina di malva per infusi e 250 ml di acqua. Dobbiamo portare a bollore l’acqua in un pentolino. Versare l’acqua in una tazza in cui avrete aggiunto due cucchiaini di malva essiccata o la bustina. Facciamo riposare per almeno 10 o 15 minuti e filtriamo. Si può dolcificare.
Il decotto, invece, è un altro tipo di rimedio utilizzato.
Ci vogliono 10 grammi di malva fresca (fiori o foglie) e 250 g di acqua. In un pentolino mettiamo la malva fresca assieme all’acqua. Facciamo bollire per circa dieci minuti, spegniamo il fuoco e lasciamo riposare per un quarto d’ora.
Filtriamo il tutto e beviamo con o senza dolcificante. Bere due o tre tazze al giorno di malva può apportare benefici in caso di cistite, ma anche stitichezza, emorroidi, raffreddore, insonnia e difficoltà digestive.
Per rilassarsi naturalmente, quindi, niente di meglio della malva. Vediamo, adesso, che tipi di prodotti possiamo acquistare per il nostro benessere. I fiori di malva marca Regional possono essere l’ideale. Otto grammi costano circa dodici euro.
Sono utili per avere una miscela giusta dai toni rosa e bianchi e possono dare una nota floreale dal sapore leggero ai nostri drink. Acquistare questi prodotti su internet può permettere di risparmiare notevoli somme di denaro.
Le frodi, però, sono spesso all’ordine del giorno, quindi è necessario stare attenti.
Esiste anche lo sciroppo di malva, da bere in pratici misurini. Anche questo si può acquistare su Amazon, ad esempio. Ha un costo di circa 12 euro.
Della marca Solimé, troviamo foglie e fiori di malva silvestre. Si tratta di un prodotto che costa poco più di otto euro. Il tempo di infusione di questo prodotto varia da 10 minuti a 30 minuti per i decotti.
Si consigliano due o tre tazze al giorno. La produzione delle erbe Solimé avviene in Italia e proviene da colture controllate e certificati. L’azienda è nata nel 1975 nel rispetto della tradizione erboristica. E’ il risultato di costanti ricerche ed innovazioni.
Questa pianta è molto usata anche per le creme idratanti. Su internet troviamo molti prodotti anche adatti ai bambini, a base di questa benefica sostanza.
Gli infusi possono essere usati anche per dimagrire.
Essendo leggermente diuretici e lassativi, infatti, permettono di perdere peso. Questa pianta facilita l’espulsione dei liquidi in eccesso e, quindi, ci può dare una mano anche in caso di ritenzione idrica o cellulite. Rimuove, quindi, le tossine che normalmente si vanno ad accumulare nel nostro corpo, sotto strati di tessuto sottocutaneo.
Esistono molte piante che sono simili alla malva selvatica. Appartengono alla stessa famiglia e, spesso, possono essere considerate un valido sostituto.
Si chiamano alcea, hirsuta, rotundifola e la vulgaris.
La varietà alcea e la vulgaris sono simili tra loro e crescono in modo spontaneo. In genere il terreno a loro ideale è al riparo dal vento. Per ciò che riguarda il substrato, non ha grandi esigenze. I suoi fusti sono eretti e la radice ha uno sviluppo “a fittone”.
I fiori di malva sono composto di cinque petali. La fioritura inizia a primavera.
I fiori si sviluppano fino al termine dell’estate. Si tratta di una pianta che, essendo spontanea, non ha grosse pretese. E’ termofila e si adatta molto bene a qualsiasi clima. Proprio per questo è facile da coltivare, poiché molto rustica.
La coltivazione dura in genere due o più anni. La pianta, però, più è vecchia e più diventa sensibile a vari tipi di malattie. In agricoltura, la malva viene rinnovata in coltivazione ogni anno. Questo avviene allo scopo di evitare malattie e garantire un prodotto sano.
La coltivazione di essa avviene in semina diretta oppure in serra. Successivamente, in questo ultimo caso, si va a trapiantare le piante. I semi di malva sono molto piccoli e, infatti, la raccolta di essi è un po’ complicata. Si pensi che 1000 semi di malva sono circa 2 grammi. Per germinare, ci vogliono all’incirca 15 giorni. I tempi, però, possono aumentare se il terreno non è abbastanza umido.