Mancinismo test e significato: una tendenza innata?

Tag: mancinismo
Condividi

Il mancinismo ha da sempre affascinato studiosi di tutto il mondo.

Nello specifico si tratta della tendenza ad utilizzare la parte sinistra del corpo per compiere i movimenti. Questo può riguardare tutti i movimenti e i gesti oppure solo una parte. Vediamo nel dettaglio il significato e quali test si possono fare per capire quale parte del corpo utilizziamo di più.

Mancinismo test e significato

I mancini rappresentano più del dieci per cento della popolazione ovvero sono circa 2 milioni, ma nonostante ciò, ancora non esistono risposte esatte su quella particolare tendenza.

È qualcosa di innato oppure è l’ambiente circostante a far sviluppare il mancinismo?

Dai test che sono stati fatti l’unica certezza che si ha è la conformazione del cervello dei mancini, che differisce da quella dei destrorsi. Nel primo caso infatti predomina l’emisfero destro a causa di quel processo di lateralizzazione che inizia intorno ai 3-6 mesi per terminare verso i 3-4 anni.

Un fattore che sicuramente determina il mancinismo è l’ereditarietà.

Questo non è necessario, nel senso che da genitori mancini non è sicuro possano nascere figli mancini, ma c’è un’alta probabilità. Inoltre questa tendenza è riscontrabile anche dopo diverse generazioni.
Esiste anche una giornata internazionale dedicata ai mancini: il 13 agosto.

Si può diventare destrimani e chi sono gli ambidestri

Tra le poche certezze che gli studiosi possiedono in merito al mancinismo rientra quella sulla plasticità del cervello: qual è il significato, che test sono stati fatti? In pratica, studiando il cervello di una persona destrimane con braccio destro ingessato, è stato rivelato che è possibile che questa impari ad utilizzare con efficacia l’arto sinistro.

Il contrario invece non è possibile.

Esistono poi coloro che utilizzano indistintamente la mano sinistra e quella destra: gli ambidestri. Quest’ultima categoria rappresenta il quattro per cento della popolazione e riguarda quelle persone in cui non avviene il processo di lateralizzazione dell’emisfero cerebrale, ma permane la bilateralizzazione.

Tutti i pregiudizi e i miti da sfatare

Negli anni sono sorti diversi miti e pregiudizi nei confronti del mancinismo. Con la ricerca e gli studi fatti in questo ambito però tantissime delle antiche dicerie sono state messe a bando.

Lo stesso termine deriva dal latino mancus che vuol dire storpio come ad indicare che chi era mancino non era normale. L’utilizzo della mano sinistra non era ben visto in passato infatti la mano sinistra era considerata mano del diavolo in quanto altra mano o mano sbagliata e i mancini visti come invertiti. Questa tendenza era considerata piuttosto una devianza associata all’ambito della demenza.

Solo a partire dagli anni70, nella cultura occidentale, il mancinismo è stato analizzato come pura caratteristica per niente invalidante dell’intelligenza umana.nNon tutte le cultura però hanno accettato nel tempo la valenza del mancinismo.

I musulmani ad esempio considerano ancora la mano sinistra come impura e dunque da utilizzare per lavare le parti intime. Anche i cinesi non vedono di buon occhio i mancini e obbligano i bambini a usare la mano destra.

Tutti i pro e i contro

Secondo diversi studi il mancinismo incide in modo specifico su alcuni fatti di salute. A quanto pare i mancini hanno una probabilità maggiore di soffrire di dislessia, disturbi dell’attenzione e disturbi umorali.

Nello specifico i mancini sono più tendenti a sviluppare malattie psicotiche come quelle schizofreniche.

Non solo contro però, infatti i mancini hanno anche una maggiore probabilità di sviluppare abilità legate al campo creativo. Anche in questo caso il motivo è legato alla lateralizzazione. I mancini sono più portati a sviluppare un pensiero divergente e preferire interessi che riguardano l’arte. Sarà per questo motivo che nello sport primeggiano contro gli avversari destrimani soprattutto in quelle attività che si praticano in posizione frontale come il tennis, la boxe, la scherma.

Secondo i ricercatori questo potrebbe dipendere da due fattori: l’effetto sorpresa e il maggiore allenamento.