Massaggio cardiaco: come mettere le mani? La manovra corretta

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Il massaggio cardiaco è una procedura che può permettere di salvare la vita a una persona che si trova in arresto cardiaco.

Ma è fondamentale sapere come si fa la manovra corretta per non provocare danni. Ecco come mettere le mani e gli step del massaggio cardiaco.

Massaggio cardiaco: come mettere le mani? La manovra corretta

Tra le tecniche più importanti che permettono di salvare la vita a un’altra persona c’è il massaggio cardiaco. Le manovre di rianimazione cardiopolmonare, infatti, possono rallentare il processo di morte iniziato con l’interruzione dell’ossigenazione. Per riuscirci, chi sta soccorrendo la vittima può far circolare il suo sangue fornendo almeno un po’ dell’ossigeno necessario alle cellule con la rianimazione cardiopolmonare, con il massaggio cardiaco.

Addirittura quest’ultimo da effettuare appena la persona è in arresto cardiaco prima dell’arrivo dell’ambulanza, può raddoppiare o triplicare le possibilità di sopravvivenza. Iniziare il massaggio cardiaco non appena il cuore smette di battere è importante anche per prevenire danni cerebrali irreversibili. Dunque, come va fatto e come mettere le mani?

Nella maggior parte dei casi è l’operatore del 118, nel mentre che arrivi l’ambulanza, che potrà guidarti nelle procedure da seguire per effettuare il massaggio cardiaco.

Ma ecco la manovra corretta in 5 step.

Posizione: inginocchiati a fianco del paziente e mettilo su un piano rigido in posizione supina (a pancia in su), allineando braccia e gambe, preferibilmente su una superficie rigida, altrimenti le compressioni toraciche rischiano di essere inefficaci.

Iperestensione del capo: posiziona la mano sulla fronte e porta indietro il capo. Con l’indice e il medio dell’altra mano, solleva il mento per aprire le vie aeree.

Mani: posiziona il palmo della mano al centro del torace del paziente, cioè nella metà inferiore del suo sterno. Poni la mano destra sopra la sinistra e intreccia le dita. Tieni le braccia tese e rigide e posiziona il tuo corpo in modo perpendicolare al torace del paziente.

Compressioni: con il palmo della mano, sfruttando il peso del tuo corpo, comprimi il torace di circa 5 cm e non più di 6.

Dopo ogni compressione, rilascia la pressione sul petto, ma senza staccare le mani dal torace. Il ritmo delle compressioni deve essere costante e alla giusta velocità: l’ideale è fare 3 compressioni ogni 2 secondi. Esegui 30 compressioni toraciche.

Insufflazioni: mantenendo ancora l’iperestensione del capo, tappa il naso con le dita posizionate sulla fronte e posiziona le tue labbra attorno a quelle del paziente. Soffia dentro la bocca del paziente in modo continuo per circa un secondo, come in una normale espirazione e osserva il torace espandersi.

Attendi un secondo e soffia una seconda volta.

Ripeti la sequenza di 30 compressioni toraciche e 2 insufflazioni fino a quando arriva l’ambulanza.

Come mettere le mani nel massaggio cardiaco: manovra

Se chi è testimone di un arresto cardiaco cominciasse il massaggio cardiaco prima dell’arrivo dell’ambulanza, la percentuale di sopravvivenza raddoppierebbe, o addirittura triplicherebbe. Purtroppo però secondo i dati in Europa solo il 15% delle persone che assistono a un arresto cardiaco comincia le manovre di rianimazione cardiopolmonare. Ecco perché è fondamentale sapere come si effettua il massaggio cardiaco.

Ma cosa succede quando si è in arresto cardiaco? Durante un arresto cardiaco il muscolo cardiaco smette improvvisamente di pompare il sangue: in molti casi il cuore passa repentinamente da un battito normale a un battito molto irregolare, detto fibrillazione ventricolare e, quando questo succede, il sangue non si muove più all’interno dell’organismo e la vittima va incontro a morte.

Le ricerche hanno dimostrato che i testimoni del malore sono più propensi ad iniziare le procedure di rianimazione se non è necessaria la respirazione bocca a bocca; inoltre, la rianimazione cardiopolmonare con massaggio cardiaco continuo, è più semplice da imparare e da tenere a mente.

È importante ricordare che, anche quando il massaggio cardiaco è eseguito in modo continuo e corretto, la circolazione che si genera è talmente debole che qualsiasi pausa, anche soltanto per permettere al soccorritore di riposarsi per un attimo, fa diminuire le probabilità di sopravvivenza del paziente.

Se siete preparati e avete fiducia nelle vostre capacità, iniziate con il massaggio cardiaco, anziché controllare per prima cosa le vie respiratorie e praticare la respirazione artificiale. Iniziate il massaggio cardiaco con 30 compressioni, e poi controllate la respirazione e procedete con la respirazione artificiale.