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Se la dieta e la palestra non sono stati sufficienti la chirurgia estetica diventa l’ultima spiaggia per la prova costume impellente. E’ l’intervento al seno ancora il più richiesto. La parola all’esperto.
La prova costume è il vero e proprio test di ingresso al periodo estivo e alle vacanze: promessa di incontri e avventure, nuove amicizie e magari amori.
Tra le soluzioni per una silhouette perfetta vi è anche il ricorso ad interventi di chirurgia plastica estetica che, grazie alle innovazioni delle tecniche di mastoplastica additiva o riduttiva, permettono a qualsiasi donna di ottenere un seno perfetto in poco tempo, senza necessariamente dover dire addio alla prova costume di questa estate.
L’importanza di un bel seno non è da sottovalutare: non solo gli uomini spesso e volentieri fanno cadere il loro sguardo sulla scollatura, ma un seno delle giuste proporzioni può migliorare la postura, eliminare i dolori alla schiena, farvi sentire più a vostro agio e permettervi di affrontare anche alcune attività sportive nelle quali i seni troppo abbondanti possono creare impaccio.
Uno dei principali deterrenti agli interventi di mastoplastica, negli anni passati, era costituito dalla differenza visibile tra un seno naturale e uno “rifatto”. Le protesi in silicone, infatti, permettevano il raggiungimento degli obiettivi prefissati a scapito, tuttavia, della naturalezza: un seno rifatto era immediatamente riconoscibile per la sua innaturale rigidità e fermezza.
Negli ultimi anni la chirurgia plastica estetica ha fatto passi da gigante non solo per quanto riguarda la qualità delle protesi, ma anche per la rapidità dei tempi di recupero e per la riduzione dell’invasività degli interventi: alle protesi rotonde, che davano al seno il classico effetto “rifatto”, si sono aggiunte le protesi anatomiche e quelle ergonomiche, che permettono il raggiungimento di un effetto completamente naturale e quindi anche di superare il pregiudizio di molte donne.
«Sicuramente l’utilizzo esclusivo di protesi per il seno che siano di altissima qualità è un requisito fondamentale per ottenere la migliore mastoplastica possibile – ci dice Mario Dini chirurgo plastico con studi a Firenze, Milano e Roma, considerato tra i massimi esperti in Italia per quanto riguarda l’intervento al seno – Il grado di esperienza e la specializzazione del chirurgo plastico ovviamente fanno il resto ed è bene che la paziente si informi a dovere prima di sottoporsi a un intervento sì comune ma sempre molto delicato come l’aumento del seno»
La mastoplastica additiva è sicuramente l’intervento al seno più richiesto. Meno frequenti ma pur sempre rilevanti sono i casi di donne in possesso di un seno particolarmente voluminoso, tanto da provocare loro problemi e imbarazzi. In questi casi si parla di mastoplastica riduttiva: un intervento per ridimensionare il seno fino alla dimensione desiderata, attraverso l’esportazione di parte del tessuto adiposo e di quello ghiandolare che compongono la mammella.
La mastoplastica riduttiva serve a ridare naturalezza non diversamente da quella additiva: seni eccessivamente voluminosi e poco armoniosi possono essere riportati ad una dimensione più confortevole, più naturale. Le donne che chiedono una riduzione del seno sono statisticamente meno di quante desiderano aumentarlo, ma il grado di soddisfazione post intervento non ha eguali. Un seno molto voluminoso può essere davvero ingombrante e limitante per una donna che vuole sentirsi a suo agio con il proprio corpo.
La domanda che più preme alle donne in vista dell’estate e decise a sottoporsi ad un intervento di mastoplastica, riduttiva o additiva, riguarda i tempi di recupero.
Quanto impiega un seno sottoposto ad operazione a ritornare completamente in salute? Dopo quanto tempo è possibile indossare un costume?
Per quanto riguarda la mastoplastica riduttiva, nell’arco di tre settimane circa si può ritornare a tutte le normali attività quotidiane, compresa l’attività sportiva. Tuttavia, nei primi due giorni dopo l’intervento bisogna stare assolutamente a riposo e non bisogna allarmarsi se si accusa gonfiore e un po’ di ecchimosi dei seni: si tratta del naturale processo di recupero. Dal terzo giorno si può iniziare a svolgere leggere attività facendo però attenzione a non sollevare pesi di alcun tipo, cosa che potrebbe compromettere la normale guarigione. Dopo 7 o 10 giorni si può, finalmente, indossare il costume!
La mastoplastica additiva, invece, richiede un tempo di recupero maggiore: bisogna sempre restare a riposo nei due giorni successivi e per la prova costume è consigliato aspettare un paio di settimane. Il recupero completo impiega dalle 4 alle 6 settimane, durante le quali bisogna sempre indossare un reggiseno contenitivo, che facilita la guarigione e il corretto attecchimento delle protesi.
Le tempistiche, come si è visto, sono sufficientemente contenute da permettere comunque di sfoggiare un seno perfetto durante la stagione estiva, senza gravare eccessivamente sui propri ritmi di vita e sulle attività quotidiane.
Il proprio corpo è il primo posto in cui si abita, la cosa più preziosa a nostra disposizione, motivo per cui negli anni le opinioni e il dibattito si sono particolarmente accesi. Perché sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica estetica? È tutta apparenza? Rifarmi il seno significa che sono una persona superficiale, o narcisista? Quanto è importante essere belle?
Come spesso accade, la ragione sta nel mezzo: volersi belle non è necessariamente una pratica narcisistica e non tradisce affatto un atteggiamento superficiale se non si scade in pratiche esagerate e fuori controllo. Decidere di migliorare la propria estetica è un modo per prendersi cura di sé e del proprio corpo, sentirsi più serene e sicure di sé ed essere capaci di affrontare senza ansie o stress la quotidianità.
In questa fase è importante rivolgersi a un chirurgo plastico serio ed affidabile: diffidate da quelli che non ascoltano attentamente le vostre motivazioni, problematiche, preoccupazioni e ansie. Un bravo chirurgo deve essere in grado di capire e valutare quando l’operazione è necessaria e quando no. Soprattutto per prevenire eventuali eccessi o scempi è importante che il medico sappia puntare sulla personalizzazione dell’intervento. Non esistono star, top model o modelli ideali di riferimento: ognuno di noi deve aspirare alla versione migliore di sé.
«I lineamenti ideali non sono reali, e se anche lo fossero non è affatto detto che vengano percepiti come gradevoli o interessanti– spiega il prof. Mario Dini– Da chirurgo, per bellezza intendo ciò che il nostro corpo e il nostro cervello riconoscono gradevole in base alle esperienze che ognuno ha vissuto: anche nella società dell’immagine, il fattore soggettivo è troppo importante per poter rientrare nelle proporzioni vuote di un’attrattività teorica. Un consiglio? Ricordare sempre che la bellezza è altra cosa da freddi canoni razionali e impersonali».