Morfeo Dormiresano un controllo per il sonno

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Circa 14 milioni di italiani soffrono di disturbi del sonno, ben il 41% della popolazione italiana.

Questi sono i dati che emergono dal World Sleep Day, giornata mondiale del sonno, iniziativa nata nel 2008 con lo slogan “Dormi bene, vivi meglio” promossa della World Sleep Society la quale organizza, ogni anno, una serie di eventi in tutto il mondo. La data dell’evento è sempre diversa e solitamente viene fissata il venerdì precedente l’equinozio di primavera. La Giornata mondiale del Sonno viene celebrata nei centri del sonno, nelle piazze, negli ospedali ma anche su tutti i media nazionali e locali e, ultimamente, sui social network.

Per questa ricorrenza, l’AIMS (Associazione Italiana Medicina del Sonno), in collaborazione con sanofi-aventis, promuove l’iniziativa “Giornata Nazionale del Dormiresano” che si inserisce all’interno del progetto “Morfeo Dormire Sano”. Durante questa giornata vengono offerte consulenze gratuite ai cittadini, in tutte le maggiori città d’Italia.

Perché è importante dormire?

Tutti abbiamo bisogno di riposare e dormire per iniziare le nostre giornate con la giusta carica e per affrontarle con energia, motivazione e produttività.

Il sonno è un bisogno primario condiviso, senza alcuna distinzione ed è in grado di influenzare in modo positivo o negativo ogni aspetto della nostra vita personale e sociale. Per riposare non bastano però un paio di ore, come tanti credono: il corpo ha infatti bisogno di molto tempo per recuperare energia e per svolgere le sue funzioni metaboliche e di rigenerazione cellulare. Secondo numerosi studi, le ore stimate per un completo recupero delle energie sarebbero almeno 8, con leggere differenze e modificazioni in base all’età.

Quando il tempo dedicato al riposo diventa carente o di scarsa qualità possono insorgere e svilupparsi diversi disturbi del sonno a cui bisogna fare molta attenzione; sono sempre di più gli studi medici che individuano nella mancanza di sonno il responsabile di patologie fisiche e psichiche e che si occupano di individuarne le ragioni. Chi soffre di questi disturbi, solitamente, presenta anche problematiche diurne molto frequenti tra cui irritabilità, stanchezza, scarsa concentrazione e problemi di memoria.

Un fattore che influisce in modo negativo è sicuramente il clima, per esempio, è noto come il “mal d’autunno” induca un sonno quantitativamente e qualitativamente negativo nel 70% degli italiani. Non è un segreto che con l’arrivo del freddo sopraggiungano anche diversi fastidi e sintomi sia fisici – come dolori articolari, muscolari – che psicologici, tipici del cambio stagionale. In questi periodi è allora indispensabile aumentare le ore dedicate al riposo e al relax per non risentire della tipica meteoropatia che influenza il nostro umore e i nostri ritmi biologici.

Non si tratta di un semplice malumore ma di vere e proprie modificazioni ormonali causate dalla diminuzione delle ore di luce. Nei periodi invernali, viene infatti registrato un minor rilascio di serotonina – ormone della felicità fonte di benessere – e un maggior rilascio, nelle ore di buio, della melatonina – ormone associato a effetti depressivi e al cattivo umore.

Disturbi del sonno

I disturbi più frequenti sono solitamente sonnolenza, difficoltà ad addormentarsi, sonno leggero accompagnato da risvegli bruschi e improvvisi durante la notte.

Ai più superficiali, potrebbero sembrare problemi banali e accidentali ma, invece, non vanno sottovalutati. Questi malesseri potrebbero infatti compromettere il nostro benessere psico fisico e alterare il ritmo e la qualità della nostra vita e sfociare in patologie croniche. Ogni sintomo, se ricorrente, va quindi analizzato e valutato con uno specialista.

Insonnia primaria e short sleepers

Con il termine insonnia ci si riferisce alla difficoltà ad addormentarsi, a risvegli notturni o precoci al mattino accompagnati dalla sensazione di non aver riposato a sufficienza.

Le conseguenze di questo disturbo sono i classici deficit diurni o stati di sonnolenza. Questo fenomeno può essere occasionale ma anche cronico: ci sono infatti individui predisposti a un sonno frammentato e leggero che vengono facilmente disturbati da qualsiasi mutamento ambientale, come rumori o sbalzi di temperatura ma anche psicologico, come stati d’ansia. Il trattamento per combattere l’insonnia porta spesso a una rieducazione al sonno, ovvero all’insegnamento di tecniche di rilassamento o di comportamenti che garantiscono un buon riposo.

Ci sono poi anche gli short sleepers ovvero colore che necessitano di poche ore di sonno a notte(di solito circa 5), senza manifestare modificazioni comportamentali.

Narcolessia

Questo tipo di disturbo si manifesta con un’eccessiva sonnolenza diurna. Questa è spesso accompagnata dalle “ipersonnie” ovvero da un’ impellente necessità di dormire in momenti non consueti e inappropiati (come accade classico colpo di sonno alla guida). Le crisi narcolettiche sono attacchi di sonno improvvisi della durata di circa 10-20 minuti e ricorrenti in momenti di relax come dopo i pasti, al cinema, durante lavori monotoni ma, nei casi più gravi, anche in momenti meno opportuni.

Si tratta di una patologia ormai non più rara che colpisce 4 persone su 10.00 prevalentemente di sesso maschile. Non esistono terapie risolutive ma spesso si ricorre a metodi farmacologici in grado di ridurre le crisi e calmarle. Ci sono delle caratteristiche fondamentali che aiutano a riconoscere questa patologia: eccessiva sonnolenza durante il giorno, cataplessia, allucinazioni nel dormiveglia, disturbi generici del sonno e paralisi nel sonno.

Paralisi nel sonno

Nello specifico, questo disturbo è aumentato negli ultimi anni divenendo spesso oggetto di analisi come patologia a sé stante. Si tratta di uno stato del sonno in cui il cervello è già sveglio ma il corpo non risponde. In questa condizioni risiede quindi la consapevolezza dello stato di veglia ma non si ha il controllo del proprio corpo. Spesso, questo disturbo è accompagnato da un senso di panico ma anche da allucinazioni durante le quali vengono viste delle scene di vissuto reale, paradossale, e presenze minacciose.

Questo disturbo può verificarsi sia mentre ci addormentiamo (paralisi ipnagogica) che mentre ci stiamo svegliando (paralisi ipnopompica). Le principali cause imputabile a questo disagio sono il dormire poco, ritmi di vita irregolari, stress ed errata igiene del sonno.

Buone abitudini per dormire meglio

Ricapitolando è quindi molto importante dedicare molto tempo al riposo. Il fatto che i disturbi del sonno siano molto diffusi spinge, al giorno d’oggi, molte persone a cercare rimedi naturali per dormire meglio e in modo sereno, evitando farmaci spesso pieni di effetti collaterali.

Tra le buone abitudini che ci aiutano a dormire meglio non possiamo non citare l’attività fisica regolare; la riduzione/eliminazione di consumo di bevande eccitanti quali caffè, thé ed alcolici prima di andare a dormire; un ambiente di riposo rilassante e confortevole isolato da inquinamento acustico. Un buon aiuto può esserci offerto anche da una buona tisana calda e rilassante prima di andare a dormire.