Cos’è l’olio di lentisco? Ecco come farlo direttamente a casa e come si usa

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Recentemente è stato rivalutato l’olio di Lentisco sia in campo cosmetico che alimentare.

Questo olio, infatti, fin dall’antichità è conosciuto per le innumerevoli proprietà e benefici. Ecco svelato come farlo e come usarlo.

Olio di lentisco: come farlo e come usarlo

Avete mai sentito parlare dell’olio di Lentisco? Si tratta di un olio essenziale estratto dall’omonima pianta, conosciuto sin dall’antichità, sia nel campo cosmetico che medico e alimentare. Recenti studi scientifici stanno mettendo in luce la sua composizione, le proprietà nutrizionali di questo prezioso olio, confermando spesso quanto tramandato dalla medicina popolare.

Quali sono i benefici? L’olio di lentisco è ricco di acidi grassi essenziali, usato come antinfiammatorio, antisettico, cicatrizzante, idratante e nutriente per la pelle. Nell’antichità l’olio di lentisco veniva usato come olio alimentare da cucina. La tradizione sarda ne prevede l’utilizzo come rimedio per numerosi problemi: dai brufoli all’acne, ai dolori reumatici ed escoriazioni. Il ricercatore Dan Buettner in “The Blue Zones”, individua nella Sardegna una delle cinque zone al mondo con la più alta densità di centenari, accomunati anche dall’assunzione di questo olio di lentisco.

Ecco gli usi principali di questo prezioso olio.

Si tratta di un olio vegetale molto profumato che si ricava dalla pianta di lentisco, un arbusto comune nella macchia mediterranea e soprattutto in Sardegna, come anticipato. Questo olio aromatico è ricavato dalla spremitura delle bacche ed è usato sia in cucina come condimento sia come cosmetico per le tante proprietà benefiche a livello dermatologico, ma non solo.

L’olio essenziale di lentisco, invece, è un olio aromatico che si usa in aromaterapia per curare dolori gastrici, emorroidi e per sgonfiare le gambe con massaggi sulla zona interessata e diluito con altro olio base.

Nello specifico, ecco come viene usato per la salute della nostra pelle. Questo olio si applica sulla pelle per lenire irritazioni, dermatiti e psoriasi, grazie alla proprietà antinfiammatoria e antisettica tipica del lentisco. Infatti, aiuta la cicatrizzazione delle ferite evitando il formarsi di infezioni, riduce il prurito causato dalle punture di insetto, rigenera la pelle grazie alle sue proprietà lenitive e riduce i radicali liberi grazie all’azione antiossidante.

E’ molto apprezzato perché è un ottimo idratante e svolge un’azione antietà soprattutto se associato alle vitamine A ed E.

Si trova spesso nei saponi, bagnoschiuma, oli, creme idratanti per il viso e per il corpo per tutte le sue proprietà benefiche dette prima. E in cucina? Generalmente l’olio di lenisco si usa nella cucina tradizionale, soprattutto sarda e pugliese, come condimento al posto dell’olio di oliva su verdure crude e cotte, fritture o zuppe e minestre. Il suo sapore è decisamente forte.

Olio di lentisco: come usarlo, come farlo e consigli

L’olio di lentisco è un vero elisir di bellezza, come abbiamo visto, usato e conosciuto fin dall’antichità per le sue numerose proprietà benefiche sia per la pelle, per il corpo ma anche come condimento in cucina. Proviene dalla Sardegna ed è molto usato anche in Puglia per il suo deciso e forte sapore in veste culinario, ma è adoperato in tutti i Paesi come ingrediente dei cosmetici di bellezza.

Ma come si prepara questo prezioso olio?

Il metodo di lavorazione tradizionale, che è anche quello più usato, prevede l’estrazione dell’olio tramite calore attraverso alcune fasi di bollitura, prima delle bacche e poi dell’estratto ottenuto. La raccolta del Lentisco (Pistacia Lentiscus) avviene in autunno inoltrato, quando le bacche sono molto mature. Per la raccolta si prende un ramo di Lentisco tra le mani e lo si strofina, stando attenti a non rovinare l’arbusto e facendo in modo che le bacche cadano dentro la cesta.

Poi si passa a pulire il Lentisco, togliendo i residui di foglie e rametti; dopodiché le bacche si lasciano riposare per qualche giorno dentro grossi sacchi. In questo modo si riscaldano e ciò contribuisce a migliorare la qualità del prodotto finale. Due metodi:

Spremitura a caldo: prevede cioè l’uso del calore in diverse fasi del processo. Si tratta del metodo più comune e più produttivo, ma quest’olio è meno pregiato, perché le alte temperature tendono a modificare le sue qualità organolettiche.

Il sapore e il gusto pungente e intenso, tipico del cespuglio, diventano più delicati.

Spremitura a freddo: questo metodo è il migliore per ottenere un olio di ottima qualità. Il prodotto spremuto a freddo conserva tutte le proprietà originali e permette di creare un olio essenziale ricco di componenti fenolici.