(Adnkronos) – "Nonostante gli importanti passi in avanti sul contrasto e la prevenzione, le violenze contro gli operatori sanitari continuano, in particolare contro le donne.
Questi episodi, spesso, nascono da mancate risposte che i cittadini patiscono per la carenza di personale, che peggiora una situazione di disagio organizzativo e di stress lavorativo. Accanto alle misure di contenimento messe in atto dal Governo, che pure stanno dando dei risultati concreti in termini di condanne, occorre costruire un percorso di sensibilizzazione dei cittadini rispetto al corretto utilizzo delle strutture e dei servizi del Servizio sanitario nazionale. Servono nuovi modelli organizzativi integrati, in grado di intercettare i bisogni dei cittadini e fornire risposte adeguate".
Lo afferma la Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, sottolineando come la "nostra categoria sia la più colpita". Secondo la Fnopi, "è necessario mettere in connessione ospedale e territorio. Come Federazione siamo da sempre a disposizione per fare la nostra parte, collaborando con le istituzioni e lavorando sulla formazione dei nostri professionisti affinché siano sempre più preparati sia dal punto di vista relazionale, secondo i principi del Codice deontologico, sia in termini di formazione continua".
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