Quando si sente qualcuno parlare di “orecchio assoluto” è generalmente in ambito musicale.
Spesso, chi suona uno strumento o canta e riesce a seguire le note si riferisce a persone che hanno l’orecchio assoluto. Eppure, l’orecchio assoluto è molto più della semplice capacità di essere intonati. Scopriamo di cosa si tratta e perché può essere importante acquisire questa abilità.
L’orecchio assoluto è la capacità di individuare e/o riprodurre qualsiasi nota musicale. Caratterizza chi è in grado di intonare una nota esatta senza aver bisogno di strumenti come il diapason, ad esempio.
Oppure, coloro che riescono a identificare immediatamente e con precisione le note che ascoltano – e che quindi riescono anche a capire subito se uno strumento musicale è accordato o meno.
Una credenza estremamente diffusa è che l’orecchio assoluto sia un’abilità innata, e che non ci sia quindi modo di apprenderla con il tempo. In realtà, però, non è esattamente così. Se da un lato è vero che molte persone nascono con questo “dono”, dall’altro lato è possibile coltivarlo crescendo – sicuramente studiando musica.
Come per qualsiasi altra abilità cognitiva, l’età ideale per l’apprendimento si aggira comunque sui 4-5 anni – ma, come si suol dire, niente è impossibile!
Per chiunque non sia un musicista o un cantante, avere l’orecchio assoluto non è più utile che saper cantare sotto la doccia. Ma per un musicista professionista può fare la differenza in diverse situazioni, ad esempio quando si improvvisa una canzone mai sentita prima.
Diventa un’abilità molto importante anche quando si tratta di scrivere musica o comporre pezzi sinfonici. Naturalmente, la capacità di riconoscere le note non basta, in quanto per fare musica sono comunque necessari anni di studi musicali alle spalle.
Avere l’orecchio assoluto, però, può avere degli svantaggi. Un normale musicista o cantante che suona con una band probabilmente non si accorgerà se uno degli altri componenti è un po’ fuori tempo o stona.
Ma qualcuno con l’orecchio assoluto non potrà fare a meno di notare anche la più piccola variazione di tono – e magari esserne infastidito. Di conseguenza, il potere di identificare le note potrebbe diventare, in un certo senso, quasi una “maledizione”.
Indipendentemente dall’altra faccia della medaglia, è giusto considerare l’orecchio assoluto come un regalo musicale per chi lo possiede. Questa capacità non solo permette a un individuo di ricreare nella propria mente canzoni che non ascolta da decenni, ma dà un vantaggio creativo anche nella composizione di nuova musica.
Se non ci fossero persone di talento con l’orecchio assoluto nell’industria musicale, probabilmente non potremmo godere di quei capolavori che riproduciamo grazie ai nostri dispositivi musicali.