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Quali sono le possibilità di sovradosaggio da analgesici? L’analgesia controllata dal paziente (PCA) ha in sé caratteristiche sicure che proteggono il paziente dal somministrarsi troppe dosi.
Nonostante le paure di molte persone riguardo l’abuso di PCA, vi sono le prove che i pazienti incaricati dei loro medicinali stiano molto meglio rispetto coloro i quali necessitano di iniezioni da parte di badanti.
Prescrivere antidolorifici su richiesta è un concetto del tutto nuovo. Il primo dispositivo fu sviluppato dai medici della Stanford University Medical Center nel 1970 e fu chiamato “Demand Dropmaster“. Inviava una dose di analgesico quando il paziente premeva il tasto del dispositivo.
Con qualche modifica, il Demand Dropmaster si è presto evoluto nel più moderno dispositivo PCA.
Il PCA invia in modo sicuro gli antidolorifici tramite una pompa carica di una droga come la morfina. È dotata di un tasto che il paziente può premere ogni volta che prova dolore. Tuttavia il PCA ha dei limiti. Il dottore, infatti, imposta il tetto massimo di medicinali che il paziente può somministrarsi ogni volta, chiamato “richiesta di dosaggio“.
Il medico modifica anche la pompa per quante dosi possono essere somministrate in un certo periodo (chiamato “la chiusura“).
Di solito, le dosi sono limitate: una ogni cinque/dieci minuti, senza tener conto del tasto. Il dispositivo ha una sicurezza intrinseca, che è l’azione dello stesso narcotico. Fino a quando il paziente è l’unico ad avere il controllo del tasto, è raro che si giunga ad un sovradosaggio.
Dal momento in cui la singola dose è troppo piccola per causare un’overdose, la droga inizialmente farà sentire il paziente assonnato e, successivamente, lo farà addormentare (nel caso in cui prenderà più medicinale). La sonnolenza ed il conseguente dormire fermerà il paziente dal premere nuovamente il tasto. Questa sicurezza intrinseca è efficace solo se il paziente è l’unico ad avere il controllo del tasto.
Il PCA non solo è sicuro, ma anche intelligente.
La sua efficacia dipende esclusivamente dall’unica persona che conosce al meglio quanti medicinali prendere e quando: il paziente.
È fondamentale che i pazienti siano ben consapevoli dei rischi che corrono dosandosi gli analgesici da soli. Il pericolo di incorrere in un’overdose esiste. Negli Stati Uniti in particolare ogni anno sono migliaia i morti per overdose da antidolorifici. Quindi è fondamentale che il medico permetta la somministrazione PCA solo a pazienti che si dimostrano consapevoli e responsabili.
I soggetti che appaiono a rischio overdose perché tendono ad assumere più farmaci del normale dovrebbero essere esclusi da questa modalità.
Nel caso in cui il paziente che ha bisogno di antidolorifici sia un bambino, sono i genitori i responsabili del dosaggio. Quindi il medico dovrà parlare a lungo con loro e capire se sono persone adatte ad assumersi questo compito nella totale sicurezza del figlio.