Argomenti trattati
Il piercing al capezzolo ha conquistato un’intera generazione di punk-rocker dall’animo anticonformista, provocatorio e sessualmente libero negli anni Ottanta.
Oggi, invece, il piercing ai capezzoli piace anche alle star e celebrità di tutto il mondo. Ma fa male? Ecco i pro e i contro.
Il capezzolo, come sappiamo, è un’area delicata che necessita molte cure e attenzioni. Trattandosi di un body piercing che fora il capezzolo da una parte all’altra, infatti, è opportuno scegliere attentamente il professionista a cui affidarsi, disinfettare l’area e seguire le istruzioni per la cura del piercing per evitare infezioni e reazioni allergiche.
I metalli più utilizzati per il piercing al capezzolo sono titanio, ipoallergenico e raramente problematico, platino, prezioso e di lusso, e acciaio, il più rischioso per chi soffre di allergie perché potrebbe contenere tracce di nichel. La soluzione migliore è scegliere acciaio inossidabile, di tipo medico.
Molte persone che sono tentata da questo “vezzo”, e vorrebbero farsi un piercing al capezzolo, si chiedono però: ma fa male? Tutto dipende dalla soglia del dolore che è molto soggettiva ma, nella maggior parte dei casi, il piercing al capezzolo non fa male.
La sensazione potrebbe essere paragonabile a quella di un forte pizzicotto, ma si tratta di una reazione molto soggettiva, come anticipato e come ogni altro tipo di piercing che richiede la perforazione.
Il piercing al capezzolo guarisce, generalmente, in 6/12 mesi. Ovviamente, ci si deve prender cura con attenzione della cicatrice e del piercing stesso. Di solito, infatti, quello utilizzato dal piercer è un piercing anallergico, che dovrà essere sostituito con l’anello desiderato, ma non prima del tempo.
Inoltre, è opportuno evitare il bagno in mare o in piscina, per non entrare in contatto con cloro e batteri e, soprattutto, lavarsi le mani prima di toccare o manipolare il piercing al capezzolo.
Durante il periodo di guarigione, infatti, potrebbero formarsi delle crosticine: non toglietele.
Mantenere il piercing al capezzolo pulito è fondamentale. All’inizio, infatti, dovrete assicurarvi di pulire l’area con una soluzione salina due volte al giorno, seguendo le istruzioni del piercer. Il miglior consiglio, in ogni caso, è rivolgersi al medico in caso di irritazione e allergie, ma anche in caso di dolore.
Tra i contro dell’avere un piercing al capezzolo c’è l’infiammazione del piercing stesso.
Nel giorni successivi, infatti, la zona potrebbe arrossarsi e gonfiarsi, e anche prudere. Nei casi peggiori, potrebbero formarsi delle vescicole.
Un rischio è anche quello di reazioni allergiche provocate dai materiali utilizzati. Identificarle è molto semplice: fotosensibilizzazione, orticaria, dermatite e papule sono sintomi inequivocabili, da curare immediatamente sotto cura medica.
L’applicazione di uno o più piercing è inoltre controindicata nelle donne in gravidanza e nei soggetti che manifestano una tendenza alla formazione di cheloidi (cicatrici estese ed abnormi).
Quando si pensa di farsi il piercing al capezzolo, ovviamente, la prima motivazione è puramente estetica. Tra i principali “pro”, infatti, di questo tipo di piercing c’è l’effetto sexy e provocante sia negli uomini che nelle donne.
La maggior parte dei casi verte appunto sull’essere sexy con un piercing al capezzolo che è ben nascosto, fin quando non ci si mette letteralmente a nudo. E, poi, da quando le celebrità da Kendall Jenner a Chiara Ferragni a Elettra Lamborghini hanno lanciato la moda, è difficile resistere.