Il potassio è un macroelemento, ossia è uno di quei minerali presente nel nostro corpo in quantità elevate.
Essendo il principale minerale presente a livello cellulare, una sua carenza o eccesso può avere effetti notevoli sulla nostra salute.
Il potassio è importantissimo per la nostra salute, dato che all’interno dell’organismo è coinvolto in numerosi fenomeni. Per esempio, prende parte alla contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo del cuore e contribuisce alla regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule. Inoltre mantiene la pressione nella norma smorzando gli effetti del sodio, riducendo anche il rischio di problemi cardiovascolari.
Il potassio è in grado di ridurre il rischio di calcoli renali nonché l’assottigliamento di tessuto osseo che si può verificare durante l’invecchiamento.
Il potassio è presente in tutti gli alimenti, ma i vegetali freschi poco lavorati ne sono più ricchi. La lavorazione dei cibi trasformati, infatti, può modificare il contenuto di potassio all’interno dei cibi.
I cibi che ne sono più ricchi sono la frutta, la verdura e i legumi, come i pomodori, le patate, le banane, le verdure a foglia verde, i cetrioli, le zucchine, le melanzane, la zucca, le carote, i fagioli e la frutta secca.
Il macroelemento è presente in misura inferiore anche nella carne rossa, nei latticini, nel pollame e nel pesce.
Il potassio è uno dei minerali più importanti per il benessere dell’organismo, specie per le funzioni che svolge. Dato che l’organismo non è in grado di produrre autonomamente il potassio, è fondamentale assumerne ogni giorno la giusta quantità attraverso l’alimentazione, per compensare quanto perso con sudore, feci e urina.
In un individuo adulto, in media, ve ne sono 180 grammi.
Per questo, un adeguato apporto giornaliero del macroelemento si aggira attorno ai 2000 mg.
Una carenza o un eccesso di potassio può avere conseguenze importanti sulla nostra salute. La carenza di potassio è considerata un evento altamente improbabile. Tuttavia, le conseguenze possono essere sbalzi d’umore, debolezza muscolare, nausea, vomito e irregolarità del battito cardiaco. Nei casi più gravi si può arrivare fino al blocco cardiaco e alla morte.
In caso di eccesso di potassio, i reni sono in grado di smaltire le quantità eccedenti.
Tuttavia, se l’apparato renale non funziona bene o se si assumono determinati farmaci, si può andare incontro a ipercalemia. Un eccesso di potassio, perciò, può portare al rallentamento del battito cardiaco, debolezza fisica e aritmia. Inoltre, vi possono essere disidratazione, insufficiente secrezione surrenalica, crampi muscolari, astenia, ipotensione e anche arresto cardiaco.
Alcuni studi hanno evidenziato come bassi livelli di potassio siano associati ad alta pressione e a malattie cardiovascolari.
Se si aumentano le dosi assunte di questo macroelemento, e contemporaneamente si riducono le dosi di sodio, si riducono i rischi di danni al cuore e alle arterie. Tuttavia, ad oggi, non vi sono prove certe sull’utilità dell’assunzione di potassio nel trattamento della pressione alta.