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Il prick test è un esame medico che ha lo scopo di individuare in tempi rapidi e affidabili i motivi di un’allergia alimentare o respiratoria, per la quale è necessario trovare la cura più adatta.
Durante l’esecuzione del prick test, si fa sedere il paziente con gli avambracci scoperti, sui quali vengono praticati, con un’apposita lancetta monouso, dei piccoli tagli. All’interno dei suddetti viene iniettata una goccia di possibili allergeni.
Al fine di scongiurare qualunque genere di interferenza, la distanza tra una sostanza e l’altra deve essere di almeno 2,5 cm. I vari allergeni vengono poi contrassegnati con un pennarello.
Per leggere i risultati occorre attendere circa 15-20 minuti; se sulla pelle si presentano dei rigonfiamenti simili alla puntura di zanzara, pruriti o rossori, significa che il paziente è allergico ad una determinata sostanza.
Gli estratti allergenici per prick test vengono solitamente conservati all’interno di piccoli flaconi in vetro e si suddividono per singola sostanza.
Essi appartengono alle seguenti categorie:
– alimenti: frutta secca, latte vaccino, frutta e quant’altro.
– pollini e acari: graminacee, erbe, alberi e via discorrendo.
Il risultato del test viene consegnato al termine dello stesso.
Il test è assolutamente inoffensivo e può essere eseguito sui pazienti di qualunque età e in ogni periodo dell’anno. Se si sta seguendo una terapia antistaminica, bisogna però avere l’accortezza di sospenderla una settimana prima del test per ottenere il massimo dell’attendibilità dei risultati.
Il prick test è indolore, in quanto la lancetta pratica dei taglietti superficiali. In caso di positività ad una determinata sostanza si può avvertire un leggero prurito.
Come precedentemente accennato, il prick test serve per identificare un’allergia alimentare o respiratoria. Quest’ultima è solitamente dovuta alle sostanze inalanti come acari della polvere, peli di animale e pollini.
È dunque particolarmente indicato ai soggetti che soffrono di asma stagionale/perenne oppure di oculorinite (raffreddore da fieno), in quanto la sua attendibilità è decisamente elevata.
Per quanto riguarda invece le allergie alimentari, si suggerisce di sottoporsi al prick test qualora si manifestino subito dopo aver consumato un determinato cibo orticaria, gonfiore al cavo orale, shock anafilattico e sintomi gastrointestinali.
Si può prenotare il prick test presso gli ambulatori ospedalieri e medici pubblici o privati. Qualora si volesse usufruire della convenzione del Sistema Sanitario Nazionale, occorre farsi compilare l’impegnativa dal proprio medico di base.
Tale documento deve essere poi presentato al banco accettazione della struttura sanitaria prescelta.
Il prick test non presenta particolari controindicazioni, ma bisogna prestare particolare attenzione ai seguenti casi:
– donne in gravidanza, in quanto molto più vulnerabili;
– presenza di dermatite, psoriasi e orticaria sulle braccia;
– rischio di shock anafilattico: ai soggetti ad alto rischio si raccomanda sia di avvertire immediatamente lo specialista, sia di eseguirlo in una struttura ospedaliera in grado di gestire un’emergenza di questo tipo.
La frequenza del prick test deve essere stabilita dal medico o dall’allergologo, il quale valuterà gli eventuali miglioramenti della patologia in corso, il cambio della terapia farmacologica o la comparsa/scomparsa di alcuni sintomi.