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Dal momento in cui diventiamo abbastanza grandi per comprendere la parola “alcolico“, veniamo a conoscenza dei mali dell’alcol.
Questi sono una miriade: dipendenza, guida in stato di ebrezza, cirrosi epatica, pressione alta, avvelenamento da alcol, malattie ai reni e via dicendo. La cosa strana non è che ci siano infiniti modi per morire a causa di una bevanda. La cosa strana è che questa bevanda mortale potrebbe in realtà essere per te benefica in determinate circostanze.
Per decenni l’alcol è stato considerato negativo per il tuo cuore.
È collegato a pressione alta, diabete e attacchi di cuore, per cominciare, e gli individui affetti da malattia cardiaca, specialmente malattia cardiaca associata a pressione alta, vengono quasi sempre consigliati di astenersi completamente dall’uso di alcol. Recenti scoperte, tuttavia, suggeriscono che individui affetti da malattia cardiaca potrebbero beneficiare considerevolmente dal consumo di particolari tipi di alcol a dosi particolari.
Quindi, in quale circostanza l’alcol potrebbe associarsi a una riduzione dei rischi associati alla malattia cardiaca?
È un po’ forzato, sicuramente, ma la ricerca suggerisce che senza dubbio ci siano benefici al cuore dati dal consumo di alcol. I risultati hanno a che vedere con una condizione chiamata aterosclerosi. L’aterosclerosi è conosciuta anche per ostruire e restringere le arterie, ed è la causa principale degli attacchi cardiaci. Il colesterolo è uno dei principali fattori che contribuiscono all’aterosclerosi.
Il colesterolo è una sostanza appiccicosa, grassa, e quando ne è presente troppo nel sangue, si attacca alle pareti delle arterie.
In questo modo finisce con il trasformarsi in una placca appiccicosa. Particelle nel sangue chiamate piastrine a loro volta finiscono incollate a questa placca. Le piastrine fanno in modo che il tuo sangue coaguli perciò non muori dissanguato ogni volta che ti tagli. Ma questa capacità di coagulare può diventare mortale quando si verifica nel cuore. Coaguli di sangue nelle arterie restringono il flusso sanguigno, perciò il sangue ricco di ossigeno non può raggiungere il cuore.
E’ allora che si verifica un attacco di cuore.
In uno strano rovesciamento della saggezza comune, sembra che l’alcol possa diminuire le possibilità di sviluppare l’aterosclerosi e di avere un attacco cardiaco. Questo sembra avere qualcosa a che fare con il colesterolo.
Prima di tutto, qualche rapido background: ci sono due tipi di colesterolo che influiscono sul tuo cuore, LDL e HDL. Elevati livelli di colesterolo LDL (“cattivo”) e bassi livelli di colesterolo HDL (“buono”) possono portare alla formazione di placca nelle arterie del cuore.
Elevati livelli di colesterolo HDL, d’altro canto, possono prevenire questa formazione di placca. È qui che l’alcol entra in funzione.
Sembra che consumare un paio di birre dopo il lavoro possa accrescere i tuoi livelli di colesterolo HDL – che è una cosa positiva – e possibilmente prevenire anche la coagulazione. Nessuno è esattamente sicuro del motivo per cui dovrebbe essere così, ma uno studio del 2000 pubblicato sulla rivista “Circulation” espone una possibile ragione per cui i livelli di HDL potrebbero essere accresciuti.
Infatti, l’etanolo potrebbe aumentare la velocità con cui le proteine HDL possono viaggiare attraverso il sangue.
Qualunque sia la ragione per gli effetti positivi sul cuore, sembra che questi effetti siano fondati. Uno dei più recenti studi a individuare risultati salutari per il cuore derivanti dal consumo di bevande è stato pubblicato nel gennaio 2008. Ricercatori medici danesi hanno tracciato 12.000 uomini e donne per due decenni per osservare come l’alcol e l’esercizio influissero sui loro cuori.
La prima scoperta era prevedibile: sia negli uomini che nelle donne, un esercizio regolare diminuiva il rischio di malattia cardiaca di circa il 32 percento. La sorpresa si è presentata quando hanno osservato gli effetti dell’alcol.
Gli individui che erano attivi e non consumavano alcun tipo di alcolico avevano un calo del 30% delle malattie cardiache. Gli individui che erano attivi e consumavano almeno una bevanda alcolica alla settimana avevano il 50% in meno di episodi di malattia cardiaca rispetto agli individui che facevano attività fisica e non consumavano alcol.
Il beneficio si applicava anche agli individui che non facevano esercizio: gli individui inattivi che bevevano avevano il 30% in meno di probabilità di sviluppare una malattia cardiaca rispetto agli individui inattivi che non bevevano. Ovviamente, anche solo l’esercizio diminuiva il rischio di malattia cardiaca, ma l’esercizio e il consumo di qualche alcolico produceva le cifre complessivamente più basse di malattia cardiaca.
Non uscire e non ubriacarti ancora.
Bisogna fare una distinzione cruciale. Gli individui nello studio danese che avevano la possibilità di malattia cardiaca diminuita del 50% consumavano una bevanda alcolica alla settimana. L’importanza della moderazione è sostenuta in ogni studio sull’argomento. Uno studio statunitense del 2007 che poneva l’attenzione sugli uomini ha scoperto che coloro che consumavano una o due bevande al giorno avevano meno attacchi cardiaci rispetto a coloro che bevevano meno e a coloro che bevevano di più.
Nel 2001, un gruppo dell’Università di Buffalo ha osservato le abitudini nel bere delle donne che già soffrivano di una malattia cardiaca e ha scoperto che quelle che consumavano una bevanda al giorno avevano meno probabilità di avere attacchi cardiaci rispetto a quelle che non consumavano nulla. In quello studio, è stato scoperto che il vino fosse più salutare per il cuore rispetto al superalcolico. Gli scienziati dell’Università di Buffalo fanno presente nei loro risultati che il consumo di alcol incrementa le possibilità per una donna di sviluppare il cancro al seno.
Questo è il problema con il concetto di alcol salutare: non è proprio così. Quali che siano i benefici che potrebbero essere ottenuti consumando tra una e 14 bevande alcoliche alla settimana, questi hanno un peso inferiore rispetto agli incovenienti: alcolismo, cancro, malattia epatica, obesità e, sì, malattia cardiaca. L’alcol può ridurre l’ostruzione delle arterie in alcune circostanze, ma aumenta la pressione sanguigna, causa aumento di peso e incrementa i livelli dei trigliceridi nel sangue, tutti fattori di rischio per la malattia cardiaca.
I trigliceridi sono sostanze grasse che possono formarsi nel fegato se il corpo non le scompone correttamente, e perfino piccoli quantitativi di alcol inibiscono il processo dei trigliceridi da parte del corpo.
L’American Heart Association non riconosce l’assunzione di alcol come una valida attività salutare per il cuore. La sconsiglia, non solo perché l’alcol non è sano di per sé (è un veleno, dopo tutto), ma anche perché la AHA crede che il fattore determinante sia lo stile di vita, non il consumo di alcol.
Perfino gli scienziati che hanno pubblicato quegli studi non raccomandano che chiunque inizi a bere per salvaguardare il cuore. Cosa fare, quindi? Le stesse vecchie noiose cose salutari per il cuore: fare una dieta povera di grassi, ridurre l’apporto di sale e uscire per fare un po’ di esercizio ogni giorno.