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La prima visita otorinolaringoiatrica è un consulto medico importante perché permette di evidenziare l’eventuale presenza di problematiche che affliggono orecchie, naso e gola e l’intero distretto testa-collo.
Come ben descritto anche in questo articolo pubblicato su Eccellenza Medica https://www.eccellenzamedica.it/specialita-mediche/otorinolaringoiatria/visita-otorinolaringoiatrica, nel corso della visita otorinolaringoiatrica lo specialista potrebbe eseguire alcuni esami specifici, in base soprattutto alla sintomatologia riferita dal paziente. Andiamo, dunque, a scoprire come avviene la visita dall’otorino e quali test potrebbero essere svolti durante il consulto.
Non serve una speciale preparazione prima di recarsi da un otorinolaringoiatra. Conviene, però, fare mente locale e cercare di recuperare tutta la documentazione sanitaria che, in qualche modo, potrebbe essere d’aiuto allo specialista. Dunque, se in passato o pochi mesi prima della visita hai già avuto modo di svolgere degli esami oppure sei stato sottoposto ad un intervento chirurgico, avere a portata di mano l’apposita documentazione potrebbe aiutare lo specialista a comprendere più facilmente la natura delle problematiche di cui soffri.
In ogni caso, sappi che l’otorino non si limiterà ad analizzare soltanto la tua cartella clinica. Una buona visita otorinolaringoiatrica deve sempre cominciare da un colloquio tra medico e paziente. È la cosiddetta anamnesi. Si tratta, in sostanza, di un momento di confronto, durante il quale il paziente descrive le problematiche che lo hanno indotto a prenotare la visita. Dall’altra parte, l’otorinolaringoiatra prenderà appunti e, di tanto in tanto, porrà ulteriori domande al paziente.
A questo punto si passa all’esame fisico. A seconda dei sintomi e delle motivazioni legate alla tua visita, la natura dell’esame cambierà. In ogni caso, l’otorinolaringoiatra svolgerà un’indagine più o meno approfondita su orecchie, naso o gola. Gli strumenti d’esame adoperati durante le visite otorinolaringoiatriche sono assolutamente sicuri ed hanno soltanto il fine di consentire all’otorinolaringoiatra di osservare in modo più dettagliato quelle aree difficilmente raggiungibili.
A seconda di ciò che viene rilevato durante l’esame fisico, l’otorinolaringoiatra potrebbe essere in grado di effettuare immediatamente una prima diagnosi e discutere con il paziente i passaggi successivi da intraprendere per cominciare il percorso di guarigione. Potrebbe essere necessario svolgere ulteriori test, assumere determinati farmaci oppure utilizzare specifiche apparecchiature.
Può capitare, in determinate circostanze, che la problematica riscontrata durante la visita richieda il contributo di medici esperti in altri ambiti. Del resto, ci sono alcune patologie e condizioni dai contorni medico-scientifici piuttosto sfumati, per le quali è particolarmente consigliato l’approccio multidisciplinare e il parere di specialisti come audiologi, neurologi etc.
L’otorinolaringoiatra può svolgere vari test nel corso della visita.
Se, ad esempio, il paziente soffre di dolori alle orecchie si comincia con un ispezione del condotto uditivo esterno, effettuata attraverso un otoscopio. La procedura prende il nome di otoscopia, è indolore e solitamente si completa nel giro di pochi minuti. Durante l’esame, lo specialista cercherà eventuali anomalie nella forma e nelle dimensioni del padiglione auricolare, le quali potrebbero essere il segno di lesioni irregolari, neoplasie, infiammazioni e infezioni a carico del condotto uditivo esterno.
Sempre tramite l’otoscopio si provvede ad effettuare l’analisi del condotto uditivo interno. Lo specialista tirerà leggermente all’indietro il padiglione auricolare per fare in modo che vi sia spazio a sufficienza per condurre l’ispezione. Il medico si concentrerà in questo caso sull’eventuale presenza di cerume in eccesso, problemi relativi alla pelle del condotto uditivo o segni di secrezione. Di solito, tramite uno strumento pneumatico, viene testata la mobilità del timpano e vengono analizzate le condizioni della membrana timpanica.
Uno dei test più importanti che può essere effettuato dall’otorino nel corso della visita è l’esame audiometrico. A tal proposito è necessario distinguere tra:
L’esame audiometrico tonale misura la capacità di percepire i suoni a diverse frequenze e intensità. Permette di determinare la soglia uditiva, cioè il livello minimo di suono che una persona può percepire, e identificare eventuali perdite uditive (ipoacusie).
L’esame audiometrico vocale, invece, misura la capacità di un soggetto di comprendere e ripetere parole pronunciate a diversi livelli di intensità.
L’esame impedenzometrico misura la funzionalità della membrana timpanica e degli ossicini dell’orecchio medio. Consente di identificare la disfunzione della tuba di Eustachio, otite media, perforazioni timpaniche e la presenza di liquido nell’orecchio medio.
Durante la visita otorinolaringoiatrica il medico potrebbe effettuare anche un controllo rispetto alle funzionalità delle vie nasali e del senso dell’olfatto nonché alla resistenza delle vie aeree.
Per quanto concerne la gola, il medico procederà con un esame approfondito attraverso una torcia. Esaminerà le condizioni generali della gola e della lingua, cercando segni di infiammazione della gola e delle tonsille, palperà il dorso della lingua ed analizzerà il pavimento della bocca per riscontrare l’eventuale presenza di masse o calcoli del dotto nell’area sottomandibolare.
Per quanto concerne i principali test di cui potrebbe avvalersi l’otorinolaringoiatra nel corso del consulto, l’esame più importante è senza dubbio la fibroscopia, procedura che permette di visualizzare nel dettaglio le cavità interne del naso, della gola e delle corde vocali. La fibroscopia utilizza un sottile strumento flessibile chiamato fibroscopio, dotato di una piccola telecamera e di una fonte di luce all’estremità. In base alla cavità da analizzare, l’otorino potrebbe procedere con:
La fibrolaringoscopia consente di osservare le corde vocali, la parte posteriore della lingua, la faringe e la laringe. Nel corso dell’esame, lo specialista può essere in grado di individuare lesioni benigne come polipi e cisti ma anche lesioni potenzialmente maligne.
Grazie alla fibrorinoscopia è, invece, possibile analizzare nel dettaglio le fosse nasali e la struttura del setto nasale ma anche polipi nasali e il trofismo dei turbinati inferiori. Questi esami non hanno particolari controindicazioni. Non a caso, anche i bambini possono effettuarli.