Al giorno d’oggi sono molte le coppie che si rivolgono a uno specialista per prevenire o per cercare di riparare conflitti.
Ma, la terapia di coppia non può fare miracoli. L’esito positivo o meno della terapia dipende da molti fattori. Vediamo quando fa bene e quando, invece, è inutile iniziarla.
Intraprendere un percorso di terapia di coppia può essere molto utile per migliorare la comunicazione e riparare alcuni conflitti interpersonali. In molti casi, la terapia di coppia ha salvato matrimoni anche famosi. Ma non è sempre così.
Vediamo quando è bene iniziarla e quali conflitti può riparare.
Nella terapia di coppia conflitti causati dal passare troppo tempo insieme e non avere uno spazio per sè possono vedere risultati. Anche la mancanza di contatto fisico, un’elevata conflittualità con lamentele e critiche all’interno della coppia che portano a deficit di comunicazione e alla mancanza di comprensione tra le parti, possono migliorare in terapia. Ecco come funziona.
Mentre la terapia da uno specialista dura in media un’ora, quella di coppia richiede invece tempi più lunghi con sessioni di circa un’ora e mezza.
Capita anche che lo specialista voglia poi dedicarsi singolarmente agli individui della coppia per risolvere particolari problemi. Potreste chiedervi: c’è una durata per la terapia? Nel complesso la terapia di coppia dura circa 6 mesi ma come altri percorsi di terapia non c’è una durata fissa, tutto dipende dai singoli protagonisti.
Un errore da non commettere è pensare che la terapia di coppia sia finalizzata sempre e comunque a salvare la relazione, tenendo insieme i due partner.
La terapia serve sempre in primis alla persona singolare, e poi, dato il benessere individuale questo si ripercuote nella coppia. Molti problemi di coppia, infatti, possono nascere da conflitti interiori singoli.
La terapia di coppia non serve solo quando si è in un periodo di crisi o di conflitti, ma è utile anche per prevenire problemi e migliorare la comunicazione tra partner. E’ importante ricordare, però, che senza i giusti presupposti è inutile andarci.
Prima di tutto, serve la determinazione e la volontà di entrambi i partner. Se uno dei due è “costretto” a iniziare la terapia, questa non funzionerà. Se la volontà è solo di uno dei due protagonisti della coppia, lo specialista potrà lavorare singolarmente con chi è motivato. Ma non potrà esserci un obiettivo comune. Senza volontà, i risultati non ci saranno.
Secondo punto fondamentale, la terapia di coppia come dicevamo non fa miracoli.
Quando non c’è più un legame emotivo ma solo indifferenza, la terapia è inutile. I sentimenti non nasceranno all’improvviso.
Se il partner ha già costruito un’alternativa fuori dalla coppia, in seguito a un tradimento, la terapia di coppia non salverà il rapporto. Intendo quando il partner ha una relazione extra stabile e convincente per lui/lei.