Il dolore ai denti è una delle peggiori situazioni in cui un essere umano possa trovarsi.
Spesso lo stesso è dovuto ad una cattiva igiene della cavità orale ma capita purtroppo che, nonostante un’ottima esecuzione nel lavarsi i denti con spazzolino e filo interdentale, il problema sorga da un altro lato: la genetica.
Si immagini una bocca perfetta, con tutti i denti allineati, puliti e sani. Nell’età che va dai 18 ai 25 anni irrompono sulla scena i denti del giudizio che, seppur dritti e sani, vanno ad occupare uno spazio che non c’è.
Ecco che iniziano i problemi. Dolore dovuto allo spostamento dell’intera arcata dentale, oppure dovuto ad ascessi gengivali che vanno a ricoprire il dente stesso.
In questo caso si può avere la bocca più sana e pulita del mondo intero, ma i dolori verranno comunque fuori e non saranno per niente simpatici.
L’estrazione di un dente non è sempre la prima scelta su cui si deve puntare, esistono infatti diversi metodi che permettono di alleviare o rimuovere del tutto il dolore senza dover ricorrere ad un intervento chirurgico e alle volte sono di gran lunga preferibili.
La rimozione di un dente dev’essere innanzitutto necessaria, al fine di risolvere un problema, ed in secondo luogo dev’essere una decisione ponderata e studiata insieme al proprio medico. Non dev’essere infatti un’azione presa alla leggera, tanto per fare.
Un dente dev’essere estratto quando è la causa di forti dolori non altrimenti risolvibili, oppure quando è stato vittima di un trauma che ha generato una frattura irreparabile, o ancora se a causa di una scarsa igiene il dente sia marcito o comunque irrecuperabile.
Un’altra causa può essere quella già citata sopra: l’uscita di un dente in una cavità orale senza spazio. Questa causa lo spostamento degli altri denti e può causare spiacevoli accavallamenti ed acuti dolori.
Queste sono alcune delle cause per cui un dente può o dev’essere estratto.
Altre cause forse più rare ma comunque esistenti sono le seguenti:
Come già anticipato, comunque, il processo di rimozione di un dente non è cosa da prendere sottogamba. Sarà infatti sempre il medico curante a decidere in ultima analisi se il dente è da togliere o meno e, anche quando dovesse decidere per l’intervento, sarà sempre compito dell’odontoiatra preparare il paziente affinché arrivi all’operazione nel giusto stato mentale.
Le operazioni di rimozione di un dente sono da suddividere in due tipologie:
La prima si ha quando l’operazione dev’essere effettuata su un dente ben in vista e totalmente emerso dalla gengiva.
La seconda invece è da usare quando il dente è in una posizione difficile da raggiungere, si pensi ai denti del giudizio, oppure non totalmente fuoriuscito dall’alveolo gengivale.
Se hai dolore ai denti oppure durante una visita di controllo il medico si accorge che, per prevenire problemi futuri, sarebbe meglio estrarre uno o più elementi, allora il processo è necessario e andrà fatto quanto prima, proprio per evitare l’insorgere di ulteriori problematiche.
Se invece nonostante il dolore, il medico è sicuro di poter risolvere il caso con altri metodi, che possono essere i più vari: dalla semplice pulizia profonda alla più complicata devitalizzazione di un dente; allora l’estrazione non sarà necessaria e seguire le istruzioni del medico curante è tutto ciò che si dovrà fare.