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In questo articolo spiegheremo cosa sono le tonsille e quando è necessario togliere attraverso un intervento chirurgico.
Le tonsille, chiamate in modo più scientifico tonsille palatine, sono due ghiandole simmetriche, quindi perfettamente uguali fra loro, che si trovano in fondo al cavo orale. La loro funzione principale è quella di bloccare il passaggio di virus, batteri ed infezioni patogene che possono accedere all’interno della bocca e proseguire la loro corsa verso gli organi collocati più internamente. La forma delle tonsille è facilmente osservabile allo specchio, ed è di tipo tondeggiante se in buone condizioni sanitarie.
L’intervento di rimozione delle tonsille si effettua in anestesia generale e viene praticato se si verificano delle condizioni sanitarie critiche o croniche, per cui non esistono strade alternative. In particolare nel caso di infezioni alle tonsille (chiamate anche tonsillite) croniche e gravi, oppure nel caso in cui l’individuo sia dotato di tonsille grandi per natura o in conseguenza a rare malattie.
Le infezioni alle tonsille, nonostante il loro compito sia proprio quello di bloccare l’ingresso di agenti patogeni, sono piuttosto frequenti nella popolazione ed acquisiscono importanza medica quando la presenza di virus o batteri è così alta da rendere impossibile il compito naturale di questi due organi gemelli.
Si soffre di una tonsillite cronica quando si accertano più di sette episodi di infiammazione all’interno dello stesso anno, oppure quando si registrano più di cinque episodi in due anni consecutivi, oppure tre episodi per tre anni consecutivi.
Si soffre di una tonsillite aggravata quando il diametro delle tonsille si moltiplica ed i normali antibiotici non sono sufficienti per la loro guarigione.
Per quanto riguarda le patologie rare, fra questi vi sono i tumori alla gola, che inevitabilmente interessano anche le tonsille, oppure quando i capillari ed i vasi sanguigni che si occupano di irrorare le tonsille sono troppo sottili e fragili e si rompono facilmente, determinando delle emorragie.
L’intervento della rimozione delle tonsille, chiamato anche tonsillectomia, viene eseguito in anestesia generale e normalmente dura circa 20 minuti. Per la frequenza con cui lo stesso viene effettuato, è diventato un procedimento piuttosto semplice e all’ordine del giorno della maggior parte delle strutture ospedaliere.
Le dimissioni a seguito dell’operazione possono essere eseguite in giornata o al massimo il giorno dopo la pratica ed il periodo di convalescenza varia dalle 2 alle 4 settimane successive.
Gli effetti collaterali sono presenti, anche se non in numero così elevato nei pazienti che subiscono una rimozione totale delle tonsille, e comportano dolore, possibilità di emorragie e difficoltà nella deglutizione.
Si raccomanda, in ogni caso, di attrezzarsi adeguatamente nei tempi successivi all’intervento con collutorio opportuno, che serve per eliminare il rischio di infezione, e di allontanare dalla propria alimentazioni sostanze alcooliche oppure speziate, che potrebbero irritare la parete attualmente indebolita.
Importante è anche evitare di prendere freddo e non frequentare luoghi affollati, per non incorrere in raffreddori che inficerebbero nella rapidità di guarigione.