La vitamina C è necessaria per la normale crescita, per la salute delle cellule e dei tessuti oltre ad essere essenziale per l’uomo.
Nonostante sia una molecola richiesta in piccole quantità risulta fondamentale per il benessere umano. Appartiene, insieme a quelle del gruppo B, alla categoria delle vitamine idrosolubili, ossia a quelle che vengono eliminate ogni giorno attraverso le nostre urine. Pertanto l’unico modo di assumerla nel nostro organismo è attraverso il regime alimentare. Gli alimenti ricchi di vitamina C aiutano a rafforzare le difese naturali del corpo perché contengono antiossidanti che combattono i radicali liberi in eccesso che favoriscono la formazione di malattie.
Comunemenete associamo la vitamina C ai limoni e alle arance, ma quali sono i quattro alimenti che ne contengono in abbondanza?
Al primo posto troviamo la terminalia ferdinandiana originaria dell’Australia. Il suo frutto viene comunemente chiamato prugna Kakadu che è la più ricca fonte naturale al mondo di questa vitamina, ne contiene infatti fino a cento volte più di un’arancia. Studi recenti inoltre confermano che questo frutto contiene dei principi che contrastano il morbo di Alzheimer.
Segue poi l’acerola, una pianta originaria del Sud America. I suoi frutti sono simili alle ciliegie e per questo motivo sono soprannominate le ciliegie di Barbados. Al suo interno il frutto è diviso in spicchi ed ha un contenuto elevatissimo di vitamina C, circa 1600 mg per etto. Contiene inoltre buone quantità di vitamina A, B6, B1, di calcio, di ferro, di potassio, di fosforo e di magnesio. Grazie alle sue proprietà stimola le difese immunitarie, infatti è indicata come rimedio per i raffreddori e le riniti.
Per le sue proprietà astringenti si può utilizzare per contrastare la diarrea, inoltre contribuisce al benessere della pelle grazie alle sostanze polifenoliche e all’alto contenuto della vitamina stessa.
Sull’ultimo gradino del podio troviamo la rosa canina, una pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae, più comunemente conosciuta come rosa selvatica o rosa di macchia. È la specie più diffusa in Italia, la possiamo trovare nelle siepi e ai margini dei boschi.
In 100 grammi delle sue bacche si possono trovare 1250 mg di vitamina C. I suoi fiori fioriscono tra Maggio e Giugno, mentre le bacche maturano tra l’autunno e l’inverno. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e vitaminizzanti è un buon rimedio contro la congiuntivite e l’asma. Le bacche vengono utilizzate dalle industrie, in particolare da quelle farmaceutiche, alimentari e cosmetiche. Quest’ultime utilizzano la rosa canina come rimedio per le pelli delicate e arrossate.
I suoi frutti vengono seccati e sminuzzati per poi essere usati per la preparazione dell’omonima tisana, mentre i semi sono importanti per la preparazione di antiparassitari.
Al quarto posto c’è il peperoncino piccante che in soli 100 grammi contiene ben 229 mg di vitamina C. Questo alimento ha un apporto energetico moderato, fornito principalmente dai carboidrati. Una proprietà importante del peperoncino è l’elevata presenza di fibre che lo rende ideale per chi punta a perdere peso ottimizzando i livelli di sazietà.
Il peperoncino ha anche una generosa presenza di vitamina A e di vitamina PP, di magnesio, di calcio e di ferro. Nel settore culinario il peperoncino è utilizzato frequentemente come condimento, inoltre può essere mangiato fresco o secco e viene spesso utilizzato per la preparazione della polvere di chili, di salse piccanti e per insaporire cibi di vario genere.
Se pensate di soffrire di una carenza di vitamina C questi sono i primi quattro alimenti con un elevato contenuto di essa.
Attenzione a non esagerare e ricordatevi che la C non è l’unica vitamina di cui il vostro corpo ha bisogno…