Come si può fare riabilitazione per il tendine di Achille gonfio? Conosciamo meglio la tendinopatia, ovvero l’infiammazione al tendine d’Achille.
Come si può attuare la riabilitazione e che tipi di rimedi si possono usare?
La tendinopatia è erroneamente chiamata spesso anche con il termine di tendinite. La parola tendinite, però, indica un qualcosa di troppo generico. Per questo motivo, è meglio parlare di tendinopatia, che si suddivide a sua volta in peritendinite e tendinosi. Con la prima si intendono problemi dovuti all’infiammazione acuta della struttura in cui si trova il tendine, con la seconda invece il tendine si degenera, causando dei problemi.
Queste due manifestazioni, a sua volta, si dividono in tendinopatie del corpo o della sua intersezione. Tutte e due sono cause anche sovrapponibili, ma la sintomatologia e le terapie in questione possono molto differire.
Di tendinopatia possono soffrire tutti i tendini del corpo. Si deve, però, considerare che quelli più colpiti sono il rotuleo e i flessori. Nell’ambito di piede e caviglia troviamo il tendine di Achille, il tibiale e il peroneo.
Quali sono, in genere, le cause di ciò? Alla base, spesso, vi sono delle predisposizioni di carattere personale, ma anche l’attività sportiva particolarmente intensa può far sviluppare questa problematica. Se lo sport è troppo, infatti, il tendine si va a degenerare. E’ possibile che alla base di ciò vi sia anche lo scorretto allineamento degli arti inferiori. Con il passare dell’età, ovviamente, il tendine sembra perdere elasticità e, quindi, si possono avere tendinopatie.
E’ importante proprio per questo il riscaldamento muscolare prima di effettuare l’attività fisica e il defaticamento dopo lo sport. Anche il sovrappeso può portare a tendinite, essendo un fattore di rischio.
Il dolore è il sintomo principale. Nella tendinosi il dolore è più prolungato nel tempo, mentre la peritendinite è una manifestazione acuta che può insorgere in poco tempo. Nelle tendinopatie più gravi il dolore può essere presente anche a riposo, mentre nelle altre no.
E’ possibile che l’aumento di volume nella zona del tendine porti ad una tendinopatia. E’ possibile che ciò sia dovuto all’accumulo di liquido infiammatorio. A volte, rigidità, arrossamento e presenza di eventuali noduli possono essere tutti sintomi di una tendinopatia.
Il tendine di Achille è il più grande tendine che abbiamo. Si tratta di una condizione comune che, spesso, può apportare dolore lungo la parte posteriore della gamba, proprio vicino al tallone.
E’ importante perché è il tendine che collega il polpaccio al calcagno ed è impiegato quando si cammina o si corre. Si può infiammare, nonostante in genere sia un tendine piuttosto resistente. Gli sportivi, ad esempio, possono avere traumi al tendine d’Achille. La tendinite in questa zona può portare alla rottura del tendine stesso, se non opportunamente curata.
In base al tendine d’Achille, possiamo considerare due tipi di tendiniti: la non inserzionale e l’inserzionale.
Che differenza intercorre tra queste due? La prima è quella che si verifica quando le fibre centrali del tendine si iniziano a rompere attraverso piccoli strappi. E’ più frequente nei giovani e negli sportivi. La tendinite inserzionale, invece, è quella che prende la parte inferiore della zona. In tutti e due i casi, le fibre si possono indurire e, quindi, possono andare incontro a calcificazione. Spesso si possono formare delle crescite extra di osso.
Può avvenire in qualsiasi momento.
Quali sono le cause dell’infiammazione al tendine d’Achille? Non c’è una sola causa. L’aumento dell’attività fisica, ad esempio, può essere la determinante principale. Anche avere i muscoli del polpaccio contratti e freddi può essere una causa di insorgenza del problema. Altri fattori che interessano sono la crescita degli speroni ossei e l’insorgenza della malattia di Haglung. Questa è una malattia che interessa il calcagno e che ha origine nelle fasi di crescita delle persone.
Crea una protuberanza ossea che, andando a sfregare contro il tendine, apporta dolore e infiammazione. Tra i sintomi più comuni vanno senza dubbio annoverati il dolore e la rigidità della zona al mattino, ma anche un dolore che peggiora se si sottopone la zona ad attività fisica. Il dolore anche il giorno dopo dell’esercizio può essere una spia, così come l’ispessimento del tendine d’Achille, il gonfiore e la nascita di speroni ossei.
Se il tendine d’Achille è infiammato o lesionato, dobbiamo effettuare una corretta riabilitazione. La terapia fisica serve a ridurre il dolore in caso di tendinopatia. Ciò permette di tornare a svolgere le attività quotidiane nel più breve tempo possibile. Attraverso ciò, si ritrova facilmente forza e flessibilità del tendine e della gamba. In alcuni casi, è prevista la chirurgia. Ci sono dei veri e propri programmi per rinforzare il tendine d’Achille, tra cui un programma di tipo fisioterapico.
Spesso, la terapia avviene tramite manipolazione fisica e meccanica, ma anche tramite particolari esercizi mirati, che servono a rinforzare la zona. La fisioterapia permette il recupero totale, in quasi tutti i casi. Spesso, assieme alla fisioterapia, vengono eseguiti particolari esercizi di allungamento (stretching), che servono per rendere più flessibile la zona e per evitare che il dolore diventi cronico. Il rischio è, infatti, che il tendine si atrofizzi durante la guarigione.
La fisioterapia serve ad evitare tutto ciò e deve avvenire in palestra, oppure in un centro medico specializzato. Sarà il fisioterapista che deciderà con voi il programma personalizzato, a seconda del grado di problema che il vostro tendine d’Achille presenta.
Generalmente, l’infiammazione al tendine d’Achille viene diagnosticata dal medico, attraverso una visita, ma non solo. Anche i raggi X e la risonanza magnetica sono esami che possono dire molto in merito.
I raggi X permettono di avere immagini delle ossa e potranno dirci se il tendine d’Achille risulta indurito o calcificato. Spesso, si riesce a capire se l’infiammazione è inserzionale oppure no. Attraverso la risonanza magnetica si hanno risposte chiare, perché tramite essa si riesce a capire quanto può essere grave il danno al tendine. Si può cercare di quantificare il danno tendineo e, quindi, vedere se è necessario un intervento chirurgico oppure no.
Si possono trovare anche particolari esercizi da svolgere in caso di riabilitazione. Vediamone alcuni a titolo esemplificativo. Può essere utile sedersi su una superficie dura con la gamba distesa davanti. Si passa un asciugamano attorno alle dita dei piedi e alla pianta del piede e si tira leggermente l’asciugamano verso il corpo, cercando di mantenere la gamba dritta il più possibile. Dobbiamo mantenere questa posizione per almeno 30 secondi e ci si rilassa poi, andando a ripetere per tre volte.
Un altro esercizio utile è il seguente: si va di fronte ad un muro e si tiene la gamba all’indietro col tallone sul pavimento. Si mantiene l’altra gamba in avanti col ginocchio piegato, ci si appoggia al muro fino a sentire una trazione alla gamba malata. Dobbiamo mantenere la posizione per circa trenta secondi e poi si ritorna alla posizione di partenza. E’ necessario ripetere il tutto per almeno tre volte.
Questi sono soltanto alcuni degli innumerevoli esercizi di riabilitazione che possono essere svolti a casa, in palestra oppure presso un centro medico. Sarà il medico o il fisioterapista a dire quali saranno più adatti per voi, a seconda della gravità della situazione.
Quali sono gli altri rimedi che si possono adottare per un tendine d’Achille gonfio? Fermo restando che è sempre necessario farsi vedere da un medico per non peggiorare la situazione, esistono delle accortezze che possono essere prese nell’immediato, in attesa della visita medica.
Ad esempio, applicare il ghiaccio sul tendine può essere un qualcosa di utile. Applicare gli impacchi di ghiaccio può ridurre la temperatura e l’infiammazione, oltre ad alleviare anche le sintomatologie dolorose. Si consiglia, inoltre, di stare a riposo e, quindi, di non esercitare tensione sulla zona. Anche massaggiare la zona può avere effetti benefici, anche se dobbiamo prima assicurarci di riuscire a mantenere la zona stabile e di non peggiorare la situazione.
Si può bendare il tendine oppure usare calze elastiche. Spesso, è proprio il medico curante che in questi casi suggerisce di usare calzature adatte. Per migliorare il flusso e la circolazione sanguigna, può essere utile alzare leggermente il tendine. Si ridurrà, così, in tale modo la tensione del tendine e si permetterà ai vasi sanguigni e ai capillari di effettuare uno sforzo molto minore. Per migliorare la situazione, inoltre, si possono effettuare dei massaggi con l’olio di ricino.
Questo sembra essere molto utile perché è un potente antiinfiammatorio. Il merito sta nell’acido ricinoleico che contiene, dagli effetti immediati. Si deve inizialmente massaggiare piano, per poi aumentare sempre di più l’intensità.
Anche prendere abitudini salutari come abbandonare il fumo è utile per migliorare il processo di recupero. E’ utile anche indossare scarpe adatte, che permettano di camminare in modo corretto. In caso contrario, infatti, il problema potrebbe aggravarsi sempre di più. La scarpa giusta deve garantire la sicurezza nei movimenti e un giusto appoggio, oltre a farci stare comodi. Per ciò che riguarda le donne, è chiaro che per un po’ sarà necessario fare a meno dei tacchi, per ovvi motivi.
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