(Adnkronos) – Le allergie alimentari nei bambini aumentano in tutto il mondo e anche in Italia.
Secondo i risultati dello studio Epifa (Epidemiology of Paediatric Italian Food Allergy), promosso dalla Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp), negli ultimi 10 anni c'è stato un aumento del 34%: "Più colpita la fascia d'età tra 0 e 3 anni, con un incremento del 120%", evidenzia la Sigenp. Alcune di queste allergie possono avere un esito infausto, come accaduto a Roma a una bambini di 9 anni morta al Policlinico Gemelli dove era stata trasferita giovedì sera in condizioni disperate dal Policlinico Casilino.
La bambina è deceduta in seguito a una reazione allergica con shock anafilattico insorto a casa, dopo che a pranzo aveva mangiato a quanto pare degli gnocchi in un ristorante. Ma a che cosa è dovuto l'aumento vertiginoso della prevalenza di queste condizioni? "Le cause possono essere molteplici, da una eccessiva prescrizione di antibiotici e farmaci inibitori dell'acidità gastrica, all'uso di disinfettanti e antisettici. Ma un ruolo di grande importanza nel favorire la comparsa di allergie alimentari è dato dall'aumento continuo e inarrestabile del consumo di alimenti ultraprocessati in età pediatrica già a partire dal primo anno di vita – spiega Berni Canani, professore ordinario di Pediatria all'Università degli Studi di Napoli Federico II e coordinatore dello studio Epifa – Questi alimenti ultraprocessati, il cosiddetto 'cibo spazzatura' che in Italia, così come in altri Paesi come gli Stati Uniti o l'Australia, viene consumato sempre di più dai bambini, anche dai più piccoli, sono in grado di alterare il sistema immunitario e scatenare la comparsa di allergie".
"Da uno studio sull'incidenza e sulle cause di allergie alimentari in Italia dell'Associazione allergologi italiani territoriali e ospedalieri (Aaaito) – si legge nel documento di indirizzo sull'allergie alimentari del ministero della Salute – è risultato che gli allergici ad alimenti sono l'8% di tutti gli allergici. Il 45% presentava una allergia primaria (non collegata ai pollini) agli alimenti, gli altri una reazione crociata tra pollini e alimenti, mentre l'1% è risultato allergico ad alimenti per reazione crociata al lattice.
Fra gli alimenti sono causa di allergia primaria i vegetali 72% (frutta, legumi, pomodoro), crostacei e molluschi 13%, pesci 4%, uova 3%, latte 3 %, cereali 2%, carni 1%, anisakis e lumache meno dell'1%. I quadri clinici più gravi sono causati da allergia primaria a crostacei e molluschi, cereali, uova e alimenti vegetali quali sesamo, spinaci, avocado, arachidi e semi". "In età pediatrica latte vaccino, uova, grano, soia, pesce ed arachidi sono responsabili di circa il 90% delle reazioni allergiche ad alimenti.
Le reazioni sistemiche per le allergie alimentari crociate con i pollini sono il 5%. La causa più frequente di allergia ai vegetali è rappresentata dalle proteine Lipid Transfer Protein (Ltp) (20% di tutte le allergie alimentari e 60% dei vegetali); le Ltp sono contenute soprattutto in pesca, mela, albicocca, ciliegia, nocciola, arachidi e noci", aggiunge il documento del ministero della Salute. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)