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Il termine salute mentale è recentemente tornato alla ribalta per via delle gravi conseguenze psicologiche causate dalle misure restrittive per contenere il Coronavirus.
Televisione e giornali hanno spesso sottoposto all’attenzione pubblica casi di violenza scaturita da disturbi di natura psicologica come ansia e depressione.
Cercare di dare una definizione chiara di cosa sia effettivamente la salute mentale è quindi fondamentale per aumentare la consapevolezza collettiva e mettere in atto strategie di prevenzione efficaci.
Il Ministero della Salute definisce la salute mentale come uno “stato di benessere emotivo e psicologico” grazie al quale l’individuo può “esercitare la propria funzione all’interno della società” e “rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno” (http://www.salute.gov.it).
L’accento è poi posto sull’importanza che la salute mentale ha nel permettere di stabilire relazioni soddisfacenti con il prossimo, contribuendo “costruttivamente” al bene della società.
I fattori determinanti per vivere una situazione di maggiore o minore salute mentale non dipendono però unicamente da caratteristiche psicologiche come la capacità del singolo di gestire le emozioni e le relazioni interpersonali. Essi fanno riferimento più in generale alla condizione sociale, culturale ed economica, oltre che ambientale, in cui il cittadino si trova a vivere.
L’esposizione ad avversità in questi ambiti, può essere fonte di rischio per lo sviluppo di disturbi mentali.
Nel 2020 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la malattia mentale sarà il secondo disturbo a incidere sulla popolazione mondiale, collocandosi solo dopo le patologie cardiovascolari.
I disturbi mentali infatti riguardano tutte le classi d’età, senza rilevanti differenze di genere.
La malattia mentale ha molto spesso un’origine multifattoriale.
Se da una parte a contare è l’insieme delle condizioni sociale, culturale ed economica (fattori ambientali), esistono altri fattori che possono contribuire a causare disturbi psicologici o psichiatrici. Tra questi troviamo:
Molte volte nel corso della vita può capitare di sentirsi spaventati, arrabbiati, giù di morale. Frasi come “sono depresso”, “sono apatico”, “ho solo voglia di piangere” fanno parte della quotidianità e spesso sono il risultato di eventi stressanti o forti delusioni, per le quali tuttavia è abbastanza semplice trovare una soluzione. Il protrarsi nel tempo (di solito maggiore ai sei mesi) di queste sensazioni può però essere il segno della presenza di un disturbo mentale.
In particolare, è necessario approfondire questo tipo di problematiche quando ci si accorge di non essere più in grado di stabilire relazioni sociali soddisfacenti, tendendo invece all’isolamento prolungato. Un altro sintomo può risiedere nell’incapacità di risolvere i propri conflitti interiori in modo equilibrato, arrabbiandosi e manifestando verso se stessi o gli altri atteggiamenti violenti. Altri disturbi possono riguardare la scarsa autostima e la tendenza a sviluppare dipendenza da sostanze, gioco d’azzardo o dalle pratiche sessuali.
È quindi consigliato rivolgersi a uno specialista della salute mentale se ci si sente affetti da uno o più dei seguenti sintomi:
È bene ricordare che solo il parere di un medico o psicoterapeuta può fornire una diagnosi corretta relativa al disturbo, e che assumere farmaci come antidepressivi o ansiolitici senza il parere di un esperto può portare a un aggravamento dei sintomi.