(Adnkronos) – "Tra gli atleti è diffusa l’abitudine di assumere una supplementazione di acidi grassi Omega 3 soprattutto per l’azione di protezione cardiovascolare, ma anche per migliorare l’efficienza energetica mitocondriale, l’adattamento all’esercizio e l’economia dello stesso, la funzione cerebrale e nervosa, l’infiammazione delle vie aeree e il broncospasmo determinato dall’esercizio.
Gli Omega 3 hanno un ruolo anche nella riduzione dell’infiammazione e del danno muscolare indotti dall’esercizio, così come del danno cardiaco". Lo afferma Luca Mondazzi, professore alla Scuola di specializzazione in Scienze dell’alimentazione dell’Università degli studi di Milano, responsabile del servizio nutrizione di Sport Service Mapei e responsabile scientifico dell’equipe Enervit sport, in occasione del panel 'Attività fisica ed esercizio fisico per una longevità sana', che ha aperto la seconda giornata del V Congresso internazionale "Healthy lifespan – positive nutrition, antiinflammation diet, physical activity and sport" organizzato da Fondazione Paolo Sorbini, e promosso da Enervit e Technogym, a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Un valore di Omega 3 index, ovvero di percentuale di acidi grassi Omega 3 rispetto al totale degli acidi grassi della membrana cellulare, di 8 è collegato ad una diminuzione del rischio cardiovascolare – spiega Mondazzi – se inferiore a 4 si riscontra un aumentato rischio cardiovascolare. Una supplementazione giornaliera nell’ordine dei 2 grammi nell’arco di qualche mese è efficace nel determinare il raggiungimento dell’Omega 3 index ottimale". A giovare dell’assunzione di Omega 3 anche i traumi cranici moderati e le concussioni collegati all’attività sportiva: "Circa il 20% degli oltre 2 milioni di accessi annui ai Pronto soccorso europei per lesioni traumatiche cerebrali è collegato a lesioni che si verificano nel corso di attività sportive o ricreative – sottolinea l'esperto – Il 50% continua ad avere sintomi a circa 12 mesi dall’evento ed è riconosciuto che l’esposizione ripetuta a traumi cerebrali anche lievi comporta un aumento del rischio di malattie neurodegenerative.
In modelli animali è dimostrato che la supplementazione di omega 3 post trauma cerebrale è in grado di migliorare significativamente lo score in tutte le aree considerate". Il "broncospasmo da esercizio interessa circa il 20% degli atleti, può manifestarsi sia in soggetti asmatici che in soggetti sani, sia durante che dopo l’esercizio, determinando difficoltà respiratorie e riduzione delle performance". Tuttavia, "può anche essere asintomatico e non determinare una diminuzione delle prestazioni, pur essendo presente.
Il broncospasmo innesca una cascata di reazioni infiammatorie e, anche in questo caso, gli acidi grassi Omega 3 possono svolgere un ruolo di supporto. In tutti gli studi che riguardano il broncospasmo da esercizio e la supplementazione di acidi grassi Omega 3, si è osservato che l’assunzione di Omega 3 ha contribuito a rimodulare la presenza di molecole promotrici di infiammazione, come eosinofili e pro-citochine". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)