Secchezza di occhi e bocca frequente? Potrebbe essere una sindrome

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Spesso, in condizioni di scarsa umidità, con molto vento o dopo molte ore davanti al pc, si può soffrire di secchezza oculare.

Molto fastidiosa ma facilmente curabile con del collirio apposito e del riposo. Se questo disturbo si presenta ripetutamente anche in condizioni normali, coinvolgendo anche la bocca, potrebbe invece essere sintomo di qualcosa di più importante e sistemico che andrebbe indagato. Il medico svedese Henrik Sjögren osservò che una parte consistente di pazienti, prevalentemente donne, con artrite reumatoide,lamentava secchezza degli occhi e della bocca. Notò anche che questi pazienti mostravano una riduzione della produzione sia di lacrime, che di saliva scoprendo una condizione che ancora oggi porta il suo nome.

Secchezza di occhi e bocca: la sindrome e le sue cause

La sindrome di Sjögren è una malattia infiammatoria sistemica: può colpire molte parti diverse dell’organismo, anche se nella maggior parte dei casi danneggia le ghiandole lacrimali e salivari.

Si stima che colpisca dallo 0,5% all’1,0% della popolazione e soprattutto le donne di qualsiasi età.

Si può distinguere in due tipologie:

  1. Primaria, si verifica nei pazienti non colpiti da altre malattie reumatiche;
  2. Secondaria, invece, colpisce pazienti già affetti da malattie reumatiche, nella maggior parte dei casi lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide.

La sindrome di Sjögren è una malattia autoimmune: Il sistema immunitario, che normalmente dovrebbe combattere le malattie uccidendo i virus e i batteri dannosi, quando è colpito da una malattia autoimmune funziona impropriamente, perché attacca specifici bersagli del proprio organismo.

Si ipotizza, tuttavia, che questa sindrome abbia tra i fattori scatenanti la combinazione di due fattori, quello genetico e quello infettivo: i virus scatenerebbero la reazione autoimmune nei pazienti già predisposti geneticamente.

Tra gli agenti infettivi vengono inclusi:

il virus di Epstein-Barr (che causa tra le altre mononucleosi e varicella), citomegalovirus, HCV (la causa dell’epatite C), e herpes virus. biopsia della ghiandola salivare minore, che rimane l’esame tra tutti più affidabile. Nella sindrome di Sjögren il sistema immunitario attacca le ghiandole esocrine, in particolar modo quelle salivari e lacrimali.

Tutti i sintomi e i rischi collegati

I sintomi principali della sindrome di Sjögren sono: secchezza oculare e bocca secca.

A livello degli occhi i pazienti spesso lamentano:

  • bruciore,
  • sensazione della presenza di sabbia,
  • prurito,
  • rossore,
  • gonfiore,
  • fotofobia,
  • visione offuscata,
  • palpebre appiccicose al risveglio.

La bocca secca può invece causare a sua volta:

  • difficoltà di masticazione e deglutizione di cibi secchi,
  • necessità di bere per deglutire cibo,
  • raucedine,
  • infiammazione della lingua,
  • alterazioni del senso del gusto

La condizione può tuttavia anche colpire altre parti del corpo e causare:

  • gonfiore delle ghiandole salivari,
  • difficoltà di deglutizione,
  • reflusso acido,
  • secchezza della pelle,
  • eruzioni cutanee,
  • tosse secca cronica,
  • problemi della tiroide,
  • dolore articolare e muscolare,
  • secchezza vaginale e conseguente dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali),
  • intorpidimento e formicolio degli arti.

La sindrome, infine, può causare una forte stanchezza, difficoltà di concentrazione ed attenzione.

La maggior parte delle complicazioni della sindrome di Sjögren è dovuta alla secchezza di occhi e bocca, chi ha gli occhi secchi infatti corre un rischio maggiore di infezioni oculari e può subire lesioni alla cornea.

La bocca secca può causare un aumento del rischio di sviluppo di carie, gengivite e infezioni del cavo orale dovute ai lieviti (candida o mughetto) che possono provocare dolore o bruciore.

In alcuni pazienti le ghiandole salivari si gonfiano iniziano a far male.

Cura e terapia

La terapia è personalizzata in base alle parti del corpo colpite, mira a tenere sotto controllo i sintomi e può comprendere: antidolorifici, farmaci che aiutano a produrre più saliva, antinfiammatori (compresi i cortisonici), immunosoppressori.

La terapia per gli occhi secchi può comprendere: Lacrime artificiali, in vendita in farmacia in diverse concentrazioni; è spesso necessario provarne di diversi tipi prima di trovare quello più adatto.

Creme per gli occhi, sono più dense delle lacrime artificiali, e possono risultare utili nel caso di infezioni in atto.

Come si diagnostica la sindrome

La diagnosi si basa soprattutto sulla dimostrazione di un’infiltrazione di cellule infiammatorie nelle ghiandole salivari grazie all’analisi al microscopio di un frammento di ghiandola salivare minore, ottenuto mediante biopsia dal labbro inferiore.

Si tratta di una tecnica di facile esecuzione e di solito ben tollerata dai pazienti.