Insonnia, sonno disturbato e risvegli in cui ti sembra di non essere mai andato a letto sono tutte conseguenze di un’unica causa: non stai dormendo nel modo corretto.
A questo proposito, lo studioso Till Roenneberg, professore di cronobiologia all’Università di Monaco ha inventato un termine apposito per indicare la privazione di ore di sonno a causa dell’uso abuso delle piattaforme come Facebook, Instagram: social jet leg.
Il social jet leg è un fenomeno che induce praticamente tutto quello che accade di dannoso nel nostro organismo. Come spiega lo studioso, quando andiamo a letto tardi la sera e ci svegliata a mattinata inoltrata nel fine settimana (mentre durante i giorni lavorativi si rimane ligi al dovere) alteriamo il nostro orologio interno, inviando dei segnali sbagliati ai ritmi circadiani.
Dalla discrepanza tra quelle che dovrebbero essere le normali ore di sonno e quelle che si verificano nel fine settimana portano ad un’alterazione del ritmo sonno veglia.
Anche se esistono dei fattori contingenti che sicuramente possono peggiorare il fenomeno (quali, ad esempio, l’eccessiva esposizione allo schermo dello smartphone o ai monitor) tuttavia esiste una precisa predisposizione genetica: il professor Till Roenneberg divide infatti gli essermi umani tra gufi e allodole, a seconda che ciascuno di noi mostri una propensione alla vita nottura o a quella diurna.
Tra i principali sintomi del social jet leg ci sono: