Lo streptococco beta emolitico, infezione batterica, nelle ultime settimane è in aumento, in Italia.
Intervenire tempestivamente con le cure adeguate è fondamentale per evitare la comparsa di pericolose complicanze. Ecco i sintomi e la cura dello streptococco.
Lo streptococco beta emolitico attacca più facilmente un sistema immunitario indebolito. L’infezione, quindi, rappresenta un vero e proprio rischio per soggetti immunodepressi, affetti da tumore o da malattie croniche come il diabete, i quali possono sviluppare conseguenze anche mortali.
Tuttavia è importante sottolineare che il batterio prende di mira anche i bambini sani che, frequentando quotidianamente asili e scuole, sono maggiormente esposti alla possibilità di contagio.
La trasmissione dello streptococco beta emolitico avviene per via aerea attraverso l’emissione di goccioline di saliva o di muco nasale in seguito a tosse e starnuti.
Esse possono altresì depositarsi su oggetti di uso comune che, se manipolati, veicolano il microrganismo a chi li tocca.
Attenzione infine ai baci e ai contatti della pelle come le strette di mano. Vediamo i sintomi.
Il sintomo più comune dell’infezione da streptococco beta emolitico è la faringite streptococcica. Più rara negli adulti, essa è molto contagiosa nei bimbi e nei ragazzi fino a 15 anni. Le manifestazioni appaiono all’improvviso e includono:
Dolore e arrossamento della gola;
Formazione di placche contenenti pus;
Ingrossamento dei linfonodi del collo;
Febbre;
Malessere generale;
Nausea;
Vomito;
Alitosi;
Brividi;
Cefalea.
Come curarla? L’infezione da streptococco beta emolitico si diagnostica mediante un tampone faringeo da effettuarsi preferibilmente in farmacia. Un altro metodo consiste nella coltura in laboratorio di un campione di materiale.
La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici rigorosamente prescritti dal medico curante. Tradizionalmente il farmaco maggiormente impiegato per via intramuscolare è la penicillina tuttavia, soprattutto se i pazienti sono bambini, ad essa si preferisce l’amoxicillina.
Il medicinale, che serve altresì per prevenire le ricadute e le complicanze, va assunto oralmente per dieci giorni.