Tra le varie patologie infettive che possono colpire il nostro corpo, vi sono anche quelle oculari che possono dare origine a congiuntiviti, cheratiti, blefarocongiuntiviti, ecc.
di origine batterica o virale.
Le infezioni dell’occhio sono causate da un’ampia varietà di microrganismi dove possono giungere con le mani, lenti a contatto, tramite danneggiamenti di tipo traumatico da corpo estraneo, dopo intervento chirurgico, o semplicemente per diffusione da zone adiacenti.
Per la sua posizione la congiuntiva si trova particolarmente esposta ai numerosi agenti esterni presenti nell’aria; di conseguenza la congiuntivite è un disturbo che si manifesta di frequente proprio perché le cause che possono determinare la comparsa di questo processo infiammatorio sono molteplici.
Al fine di valutare una adeguata terapia antibiotica, viene eseguito un esame specifico chiamato tampone congiuntivale (o oculare) per individuare l’agente patogeno responsabile attraverso un analisi microbiologica ed eventuale antibiogramma.
Questo tipo di esame è molto importante perchè questo tipo di malattie possono aver sintomi molto simili ed è indispensabile individuare l’esatta natura del patogeno e per elaborare la terapia più adatta.
Vediamo insieme di cosa si tratta e come funziona il tampone congiuntivale.
Il tampone congiuntivale, o oculare, è di norma eseguito in caso di sospetta congiuntivite o blefarite di origine batterica ed è costituito da un bastoncino con del cotone sterile ad una estremità, simile ad un cotton fioc, che viene poggiato o leggermente strofinato sulla zona da indagare.
Non è necessario seguire delle fasi preparatorie prima di effettuare un tampone congiuntivale, tuttavia la zona da esaminare non deve essere in nessun modo contaminata da altri agenti.
Il microambiente oculare non deve essere alterato affinchè i risultati siano attendibili, quindi è meglio evitare di lavarsi o usare creme, pomate, colliri, antibiotici prima dell’esame.
Viene quindi prelevato un campione della secrezione oculare direttamente dalla mucosa congiuntivale con la parte ovattata del tampone, la quale verrà poi analizzata in laboratorio per verificare la causa dell’infezione. In caso di crescita batterica, verrà sucessivamente sottoposta ad ulteriori analisi microbiologiche (antibiogramma) per individuare l’antibiotico adatto da indìserire in terapia.
Un recente studio ha inoltre riportato che è possibile rilevare e identificare anche diversi virus dalle secrezioni congiuntivali, tra i quali anche il Sars-Cov-2, responsabile del Covid 19.
Molto meno invasivo del tampone naso-faringeo, il tampone congiuntivale potrebbe quindi risultare utile nella diagnostica tempestiva in caso di sospette infezioni virali contagiose come quella data dal recente Coronavirus.