Il tarassaco, conosciuto anche come dente di leone, è una pianta perenne che cresce spontaneamente soprattutto nelle zone montuose.
Le proprietà del tarassaco sono davvero molte, infatti fin dall’antichità veniva utilizzata per via della sua azione diuretica e depurativa. Impariamo a conoscere meglio questa pianta e scopriamo quali sono tutti i buoni motivi per utilizzarla.
Le proprietà del tarassaco sono davvero numerose, infatti questa pianta è utilizzata fin dai tempi antichi per via della sua azione disintossicante. La pianta contiene infatti grandi quantità di acqua, zucchero, proteine, ma soprattutto è ricca di vitamine e sali minerali che migliorano certamente la salute di chi decide di assumerla.
Il tarassaco è una pianta che possiede delle proprietà depurative davvero importante e di conseguenza consente di eliminare le tossine presenti all’interno del corpo. Questa azione deriva in particolare dalla tarassacina e dal tarasserolo, due principi amari che la contraddistinguono.
La pianta possiede anche delle importanti proprietà diuretiche, infatti stimola la diuresi e quindi è utile nel trattamento delle infezioni lievi delle vie urinarie. Si tratta di un rimedio che è molto sfruttato per combattere anche la ritenzione idrica e che quindi ha dei vantaggi persino per chi sta combattendo contro la cellulite.
Il tarassaco è una pianta lassativa e quindi ha un buon effetto contro la stitichezza. Inoltre possiede anche la capacità di ridurre i livelli di colestrolo cattivo e di migliorare il sistema immunitario dell’organismo.
Il tarassaco è considerato sicuro, infatti il suo utilizzo non presenta degli effetti collaterali gravi. Nelle persone predisposte però l’assunzione di questa pianta causa delle reazioni allergiche a cui è bene fare attenzione.
Le controindicazioni del tarassaco sono importanti nel caso di calcoli biliari, malattie del fegato e ulcera.
In tutti questi casi è essenziale evitare la sua assunzione per preservare il benessere.
Il tarassaco non deve essere assunto nel caso in cui si utilizzino delle terapie che possono portare iperkaliemia.