Se ti interessi di psicologia, avrai sentito parlare di terapia comportamentale, ma esattamente sai cos’è e come funziona? Si tratta di una delle teorie più influenti nel campo socio-psicologico.
Tutti noi abbiamo sentito parlare almeno una volta del condizionamento di Pavlov. Questa teoria prende piede proprio da quegli studi, per poi evolversi in strutture cognitivo-comportamentali molto articolate. Precisamente la nuova teoria cognitivo comportamentale nasce negli anni 60 e viene spesso abbreviata con la sigla CBT, tratta dalla nome inglese della stessa.
Il suo scopo è quello di definire un disagio psicologico attraverso un insieme di relazioni tra pensieri e comportamenti.
Un altro assunto fondamentale è che il paziente non è consapevole dei suoi schemi dannosi. Questa terapia quindi, come primo obiettivo si pone quello di evidenziare le relazioni che causano disturbi psicologici. In secondo luogo ha come obiettivo quello di modificare questi schemi per risolvere un problema psicologico.
Nel chiedersi come funziona la terapia cognitivo comportamentale, dobbiamo prendere in atto che è molto variabile in base al disturbo.
Infatti gli obiettivi della stessa sono stabiliti insieme al paziente. Subito dopo è importante identificare le relazioni tra pensieri e comportamenti che concorrono a causare disturbi emotivi e psicologici. Vengono stabiliti ad esempio dei piani di controllo che possono durare anche settimane, se non mesi. Ad esempio per trattare il disturbo da binge eating nella prima fase di una terapia comportamentale è prevista la creazione di un diario su cui paziente annota diversi parametri identificabili come cause del disturbo.
Un altro passo fondamentale di questa terapia è quello di collaborare tra terapeuta e paziente per stabilire alcuni compiti a casa utili al paziente.
Questa terapia quindi si pone l’obiettivo di modificare gli schemi dannosi del paziente per renderli abitudini positive. È una terapia che lavora più sull’aspetto presente del disturbo partendo dall’assunto che a prescindere dalle cause queste verranno fuori durante la terapia. Ovviamente essendo un modello altamente variabile e adattabile a diversi contesti non è da escludere che il passato acquisti un ruolo centrale in determinati casi.
La terapia cognitivo comportamentale prende atto di due funzionamenti molto diversi: quello cognitivo e quello del comportamento. Dalle relazioni che intercorrono tra questi due aspetti nascono emozioni positive o disturbi psicologici, sono proprio queste due l’oggetto di studio della terapia.
Tra le applicazioni pratiche di questa psicoterapia rientra il colloquio guidato, che sta alla base dell’intervento. Un’altra tecnica molto utilizzata è quella dell’ABC.
Si tratta di identificare le condizioni antecedenti e le situazioni che innescano un meccanismo da risolvere, identificare il ragionamento che sta alla base del comportamento da modificare e identificare le conseguenze delle due precedenti situazioni. Un’altra tecnica è quella della disputa, ovvero un tentativo di scardinare le convinzioni del paziente. Infine la CBT prevede la messa in atto di esercizi comportamentali. Possono essere di vario tipo e servono a rafforzare i comportamenti positivi del paziente, oppure a mettere in discussione i comportamenti negativi dello stesso.