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Il cibo svolge nelle vite di tutti gli essere umani un elemento importante per il proprio buon umore.
E’ scientificamente provato che le persone sono più felici quando davanti sulla tavola hanno un piatto a loro gradito. Esistono dei metodi per combattere l’ansia e la depressione, alcuni di questi riguardano il cibo. La tecnica utilizzata è quella della terapia nutrizionale. Vediamo come poterla mettere in atto affinché sia efficace.
La depressione è un disturbo che altera l’umore. Tra le tante conseguenze che ha la depressione possiamo trovarne certe legate alla dieta e all’appetito.
Le manifestazioni di depressione possiamo individuarle quando un soggetto ha perdite dell’appetito oppure diventa molto affamato senza motivi apparenti. In pratica ci sono delle estremizzazioni della normale dieta. Molti medici e studiosi hanno fatto degli studi sul cibo e sull’umore e i dati che sono emersi sono incredibili. Persone depresse e in cui con psicofarmaci sono riuscite ad avere dei miglioramenti del proprio umore solamente adottando una dieta equilibrata.
Soprattutto negli Stati Uniti d’America l’alimentazione influenza molto lo stile di vita della gente. L’obesità a livelli altissimi fa si che molte persone con il passare degli anni sviluppino malattie a livello fisico e psichico indotte in prima istanza dal cibo.
Dunque abbiamo visto come depressione e alimentazione siano strettamente collegati. Ken Babal, nutrizionista nello staff del Erewhon Natural Foods di Los Angeles, sull’uso della terapia nutrizionale come trattamento alternativo per l’ansia e la depressione dice che il cervello è probabilmente più sensibile a quello che si mangia e alle pillole che si prendono, più di qualsiasi altro organo nel corpo, e certamente è il primo organo a sentirne gli effetti.
La sua analisi si concentrerà principalmente su tre aree.
La prima è la circolazione. Ovviamente è necessario avere una buona circolazione di sangue al cervello per alimentare i nutrienti e anche per sbarazzarsi dei prodotti di scarto.
La seconda riguarda la regolazione dello zucchero nel sangue. La glicemia è il carburante del cervello. Se questa è fluttuante, potremmo andare incontro a periodi di depressione. La terza area interessa il livello dei neurotrasmettitori nel cervello. Questi sono i messaggeri chimici che inviano segnali avanti e indietro tra le cellule nervose. Da parecchi anni ormai, dagli studi al MIT, sappiamo che si possono influenzare questi livelli di neurotrasmettitori con determinati alimenti, integrandoli con alcuni amminoacidi.
Essi sono fondamentali per la terapia nutrizionale, vediamo quali sono.
Molti antidepressivi prendono di mira la serotonina, uno dei neurotrasmettitori. La serotonina dà origine a sentimenti di pace e contentezza, ed è possibile innalzarne i livelli mangiando determinati cibi, per esempio i carboidrati tendono ad aumentare i livelli di serotonina. Ma abbiamo anche alcuni nutrienti che allo stesso modo aiutano i livelli di serotonina. Avendo citato i carboidrati non possiamo esimerci dal parlare degli zuccheri, altro macronutriente.
Essi hanno un difetto, possono causare un ipoglicemia. Essa a sua volta induce la chetoacidosi che fa si che il cervello goda di uno stato di benessere. Tutto ciò però è indotto da una intossicazione a livello del sangue. Così come i carboidrati, anche gli zuccheri se ingeriti in grandi quantità portano ad un aumento di peso non desiderato.
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