I test di diagnostica in medicina sono numerosi ed è difficile per chi non è del mestiere ricordarli tutti.
Uno di quelli che potresti incontrare nel corso della tua vita è il test di Bernstein. Questo test serve per diagnosticare una malattia chiamata esofagite o malattia da reflusso gastroesofageo. È una patologia che coinvolge lo stomaco e che colpisce circa il 40% della popolazione adulta negli Stati Uniti, quindi è possibile che capiterà anche a te di soffrirne e di doverti sottoporre a questo test.
Continua a leggere questo articolo per saperne di più sul reflusso e sul test di Bernstein.
A cosa serve? Il test di Bernstein aiuta a determinare se alcuni sintomi non comuni della malattia del reflusso gastroesofageo (in particolare il dolore al petto) sono causati dagli acidi o da altri fattori.
Il test consiste nell’introdurre un tubo sottile, chiamato catetere, nel naso o nell’esofago. Successivamente, viene versata lentamente nel catetere una soluzione salina seguita da una soluzione acida. Durante il test vi verrà chiesto di riportare qualsiasi sintomo prodotto dalla soluzione.
In particolare, dovrai prestare attenzione al bruciore che la soluzione acida ti procurerà. Lo scopo è infatti quello di determinare se il bruciore è correlato al reflusso gastrico. In questo modo, il medico procederà alla diagnosi del reflusso gastroesofageo.
Cosa devo aspettarmi? Il dottore ti chiederà di non mangiare o bere nulla per almeno 12 ore prima del test e di evitare l’alcol nelle precedenti 24 ore. Informalo di eventuali farmaci che stai assumendo, poiché potrebbero alterare il risultato.
Questo test dura un’ora circa. Una volta inserito il catetere, potresti sentire un leggero dolore o il bisogno di tossire. Inoltre, potresti provare un po’ di dolore o malessere quando vengono versate le soluzioni. Dopo il test, potrebbe farti male leggermente la gola.
Ma come fare per capire se è il caso di sottoporsi a questo esame diagnostico? Per saperlo, devi prestare attenzione ad alcuni segnali, che sono i sintomi della malattia del reflusso.
Il sintomo più comune è senz’altro il bruciore, ma anche la sensazione di rigurgito, cioè di sentire che il cibo “torna su” dallo stomaco lungo l’esofago. Il bruciore si estende spesso anche alla regione dietro lo sterno, con una sensazione simile a quella dell’angina pectoris.
In alcuni pazienti il reflusso gastroesofageo si presenta anche con sintomi legati all’apparato respiratorio. In particolare, asma, raucedine, tosse, afonia, difficoltà respiratorie.
È importante risolvere il problema in modo rapido ed efficace, perché a lungo andare il reflusso può causare problemi seri all’esofago. I succhi gastrici infatti sono acidi e l’esofago, a differenza dello stomaco, non è sufficientemente protetto da questo tipo di pH.
Quindi, se pensi di soffrire di reflusso, vai subito dal medico e sottoponiti al test di Bernstein.