Con il progredire della scienza e della medicina i metodi di analisi e diagnosi preventive diventano sempre più affidabili e precisi.
L’innovazione in questo campo giunge ora dalla Russia, dove alcuni ricercatori sono riusciti a mettere a punto un metodo di indagine basato sull’analisi della saliva tramite una spettroscopia laser, in grado di rendere più pratici e meno invasivi gli esami di controllo.
Se certamente le tradizionali analisi del sangue non sembrano avviarsi sul viale del tramonto, i pazienti di tutto il mondo trarranno estremo beneficio dai nuovi strumenti di indagine studiati e sviluppati dall’Istituto di Fisica, Nanotecnologie e Telecomunicazioni dell’Università di San Pietroburgo.
Al centro del nuovo metodo sperimentale l’interazione tra lo spettro di luce del laser e la saliva umana, caratterizzata dalle stesse proteine immunitarie presenti nel sangue ma decisamente più semplice da reperire. Questo nuovo metodo non solo contribuirà a rendere più pratiche e veloci le indagini, ma permetterà anche un controllo più semplice e tempestivo per quanto concerne le malattie immunitarie (come diabete e sclerosi multipla).
Le patologie riguardanti il sistema immunitario rappresentano un problema quanto mai attuale per la medicina moderna, in quanto difficili da diagnosticare nelle prime fasi dello sviluppo, normalmente asintomatiche.
Spesso le prime analisi vengono effettuate al manifestarsi delle sintomatologia iniziale, rendendo necessarie delle terapie chiamate a far fronte a patologie ormai in pieno sviluppo. L’analisi spettroscopica della saliva permette di individuare in modo veloce e poco invasivo molte malattie prima dell’insorgere dei sintomi, punto di partenza che potrebbe portare ad ulteriori passi avanti nello studio su un’ampia varietà di patologie, comprese quelle legate al sistema immunitario.
Il funzionamento dell’analisi proposta dai ricercatori prevede l’esposizione di campioni di saliva alla luce di un laser e misurando l’interazione in termini di riflessione che intercorre tra il fascio di luce stesso e le proteine immunitarie: scontrandosi con le proteine presenti nella saliva, il fascio luminoso viene riflesso con intensità diversa a secondo delle dimensioni delle particelle con le quali entra in collisione.
Un misuratore si occupa quindi di captare il fascio di luce riflesso e di fornire una stima della grandezza della proteina immunitaria.
Durante i processi di risposta immunitaria alla maggior parte delle patologie, le proteine immunitarie tendono a concentrarsi in agglomerati di dimensioni relativamente grandi: a particelle più grandi nella saliva corrisponderà quasi sicuramente un processo patologico che ha innescato la risposta immunitaria. Inoltre il metodo permette non solo di scoprire e prevenire determinate patologie, ma anche di studiare più approfonditamente l’andamento di una terapia, studiando i cambiamenti nel sistema immunitario e valutando l’effettiva efficacia.
Questo modello di analisi apre inoltre prospettive interessanti sulla sperimentazione di farmaci sull’uomo, tramite lo studio dell’interazione tra farmaco e particele immunitarie.