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La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla ed è situata nel collo, appena sotto alle corde vocali e di fronte alla trachea.
È composta da due lobi, destro e sinistro, uniti tra loro da un piccolo ponte denominato istmo. Per ghiandole endocrine, invece, si intendono quelle ghiandole che all’interno del corpo umano hanno l’importante compito di produrre e riversare nel sangue gli ormoni. La tiroide ha il compito di produrre sia gli ormoni tiroidei, i quali vengono immagazzinati nei follicoli, dalla quale è composta, sia la calcitonina prodotta invece da cellule parafollicolari, cioè poste esternamente ai follicoli.
La tiroide è l’organo che in sostanza controlla il metabolismo energetico, di conseguenza se questa non funziona correttamente, si possono avere degli squilibri nel corpo. Succede, infatti, che spesso quando si è da soli ci si può accorgere che qualcosa non va, perché si nota un vero e proprio ingrossamento della tiroide, chiamato gozzo.
Sono numerose le possibili cause responsabili dell’aumento della tiroide. La ghiandola può crescere leggermente anche in condizioni fisiologiche; inoltre, il gozzo è comune anche durante la gravidanza, dove la tiroide può ingrossarsi anche del 13%, mentre aumenta solo leggermente nella prima metà del ciclo mestruale.
Altre volte, purtroppo la tiroide ingrossata è un segno caratteristico di particolari malattie:
Nelle persone affette dal morbo di Graves si possono isolare degli anticorpi anomali che, legandosi ai recettori del TSH, ne mimano l’azione aumentando l’attività endocrina della ghiandola e con essa il suo volume;
In tal caso la massa nodulare è particolarmente dura ed anche i linfonodi satelliti aumentano di volume e consistenza;
In questo caso si tratta di accumuli di cellule che si possono sentire anche al tatto, il più delle volte benigni, ma che possono evolvere anche in tumori maligni.
Ma quali sono i sintomi e le conseguenze dell’ingrossamento della tiroide? Sicuramente le prime indicazioni nascono dalla semplice osservazione dei sintomi lamentati dal paziente. Non sempre, però, essi sono evidenti: in alcuni casi, infatti, l’ingrossamento della tiroide è assolutamente benigno poiché non comporta alterazioni significative del suo metabolismo; di conseguenza i livelli plasmatici degli ormoni tiroidei appaiono normali ed il paziente non lamenta alcun disturbo.
In questo caso si parla di gozzo eutiroideo od euometabolico.
Le cure a cui il paziente può essere sottoposto dipendono dalla causa dell’insorgenza del gozzo. Se non crea nessun tipo di fastidio e l’aumento non è eccessivo, il medico può anche decidere di non sottoporre il paziente a nessuna cura, procedendo con un monitoraggio costante della situazione, senza prescivere alcun farmaco o trattamento. Qualora, invece, si abbiano delle conseguenze per via dell’ipotiroidismo è necessario assumere farmaci a base di ormoni tiroidei, in modo tale da regolare la produzione dell’ormone TSH, provando a stabilizzare la dimensione della tiroide.
In caso contrario, si procede con l’assunzione di farmaci che riducono la produzione di ormoni tiroidei.
Tuttavia, non bisogna dimenticare i casi in cui la tiroide ingrossata comporti disturbi come difficoltà di respirazione e deglutizione, oppure lo stesso medico ritenga necessario, per la presenza di noduli sospetti, in questi casi si può procedere alla rimozione chirurgica della ghiandola.