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La tisana al rabarbaro è una bevanda molto benefica per l’organismo, soprattutto per digerire bene e prevenire le infiammazioni.
Scopriamone tutti i benefici.
La tisana al rabarbaro deve le sue proprietà alla pianta con cui la bevanda viene preparata. Il rabarbaro, infatti, è una pianta conosciuta per le sue proprietà benefiche che viene utilizzata fin dall’antichità nell’alimentazione e nella medicina tradizionali cinesi. Non a caso, la pianta viene coltivata in Mongolia, in Tibet e in Cina e le sue radici vengono fatte essiccare, polverizzate e utilizzate per preparare tisane e decotti.
Le proprietà benefiche del rabarbaro si devono alla reina, principio attivo tipico della pianta, oltre che ai tannini, alle fibre alimentari, ai glucosidi antrachiononici, all’acido crisofanico e al crisofanolo. La tisana al rabarbaro contiene anche pectine, acido folico, acido gallico e parietina.
La tisana al rabarbaro apporta molti benefici al nostro organismo. La bevanda, infatti, è particolarmente benefica per l’apparato gastrointestinale, dato che possiede proprietà digestive, depurative, decongestionanti ed epatoprotettive.
La tisana, infatti, favorisce la digestione, aiuta ad eliminare i materiali di scarto, ha un effetto lassativo e rinfrescante dell’organismo.
La tisana facilita anche la produzione di bile e di secrezioni gastriche e, inoltre, ha proprietà antimicotiche, antibatteriche e antinfiammatorie.
La tisana al rabarbaro è semplice da preparare in casa. Basta far bollire un litro di acqua e lasciarvi in infusione per una decina di minuti quattro coste della pianta.
Trascorso il tempo necessario, eliminate le coste e bevete il liquido finché è caldo.
La tisana al rabarbaro, pur essendo benefica, ha anche qualche controindicazione. La bevanda non è adatta in caso di gravidanza e allattamento e va assunta con moderazione. Dosi eccessive della bevanda, infatti, possono provocare disturbi a livello renale e calcoli renali.
La tisana al rabarbaro, per questo, non è adatta a chi soffre di malattie renali, calcoli, appendicite e malattie infiammatorie dell’intestino e problemi epatici.