Mal di gola e tonsillite acuta nei bambini sono sintomatologie piuttosto frequenti che si manifestano con problemi come la gola arrossata, le tonsille ingrossate, le ghiandole del collo che fanno male, febbre molto alta, tosse e cose di questo genere.
Si tratta di un disturbo molto diffuso soprattutto in tenera età, in genere si risolve in maniera autonoma nel giro di una settimana. Le cause possono essere di tipo batterico o, nella maggior parte dei casi, virale. Per i virus non esistono terapie e l’unica cosa che si può fare è aspettare che passino. La febbre, per esempio, è il modo che ha l’organismo per difendersi dagli attacchi virali perché aiuta a trovare i giusti anticorpi per eliminare il virus e portare ad una rapida guarigione.
Se a causare la tonsillite, invece, sono dei batteri potrebbero essere presenti anche le famose placche, ossia delle lesioni sulla superficie delle tonsille molto fastidiose e doloranti. Capire l’origine della tonsillite è fondamentale per scegliere i rimedi davvero efficaci. Lo streptococco è un batterio molto comune e spesso è quello che più di frequente causa le tonsilliti. Si tratta, inoltre, di un microrganismo piuttosto insidioso che, se non trattato e curato adeguatamente, può portare a complicanze anche molto gravi.
Gli altri batteri responsabili della tonsillite, in genere, guariscono in maniera naturale senza necessità di trattamenti particolari. La diagnosi, ovviamente, spetta al pediatra che, effettuando un semplice tampone faringeo, potrà capire la natura della tonsillite e procedere quindi con una prescrizione adeguata o una terapia antibiotica se necessaria.
Oltre alla terapia farmacologica prescritta dal proprio medico, si possono preparare in casa dei rimedi naturali che aiutino a ridurre fastidi e dolore.
Effettuare dei gargarismi con acqua e sale per esempio può aiutare a sfiammare la parte interessata. In alternativa si può anche utilizzare un collutorio antisettico oppure la classica soluzione salina. Durante il periodo della tonsillite è fondamentale assumere molti liquidi anche attraverso bevande come tisane, succhi di frutta o centrifughe. Qualora il bambino non riuscisse a mangiare a causa del dolore si possono preparare passati con carne, pasta, pesce, verdure frullate oppure tentare di far assumere cibi morbidi.
Meglio evitare cose troppo calde (sia da bere che da mangiare) preferendo quindi alimenti e bevande a temperatura ambiente oppure, per un maggior sollievo, anche fredde. Ridurre il consumo di zucchero raffinato può inoltre aiutare perché questo elemento diminuisce sensibilmente l’assorbimento di vitamine e sali minerali utili a rafforzare il sistema immunitario e a migliorare lo stato di salute dell’organismo messo a dura prova dalla tonsillite.
Gli antinfiammatori e gli antipiretici come quelli a base di Paracetamolo o Ibuprofene possono aiutare ad abbassare la febbre e ridurre i sintomi correlati alla tonsillite. Si possono facilmente reperire come farmaci da banco e, spesso, possono essere somministrati anche ai più piccoli rispettando le dosi indicati. Gli antibiotici, invece, possono e devono essere assunti soltanto dopo una diagnosi del pediatra. Non è necessario acquistarli e darli al bambino prima di aver accertato le cause della tonsillite.
Inoltre, ritardare l’inizio della terapia antibiotica sembra aiutare a ridurre la comparsa di recidive frequenti. Va ricordato, inoltre, che utilizzare in maniera sbagliata gli antibiotici può portare al rischio di aumento di resistenza batterica e, di fatto, rende inutile l’uso successivo degli stessi medicinali. Quando il bambino non ha più sintomi e sta bene è inutile fare tamponi a fine terapia perché potrebbero ancora risultare positivi nonostante il trattamento.
La guarigione clinica si ottiene nel momento in cui il bambino non presenta più sintomi e torna ad essere in salute. La prevenzione, infine, gioca un ruolo importante nel trattamento della tonsillite. Alcune semplici misure, infatti, possono essere particolarmente efficaci.
Evitare l’esposizione al fumo passivo, allo smog, all’inquinamento aiuta moltissimo a ridurre la comparsa dei sintomi. Tenere in casa i bimbi pensando di non farli ammalare può essere addirittura controproducente perché spesso i piccoli che passano molto tempo nei luoghi chiusi e con poco ricircolo di aria sono esposti ad un rischio maggiore di quelli che trascorrono molo tempo all’aria aperta.