Chiunque almeno una volta si è chiesto quando è necessaria una trasfusione e quando, invece, è da evitare.
Intanto una trasfusione è una donazione di sangue da una persona a un’altra: da un donatore a un ricevente. È una pratica piuttosto comune e viene eseguita in numerosi casi. Ovviamente viene fatta solamente ai pazienti con determinate esigenze cliniche, non si fa per puro gusto. Si tratta di un procedimento per via endovenosa. La funzione principale è quella di aumentare il volume di sangue nel corpo, recuperando il calo dovuto a malattie, interventi o ferite connesse a traumi.
Le trasfusioni possono riguardare anche solo alcuni componenti del sangue: ad esempio possono trattare esclusivamente emocomponenti come piastrine, globuli rossi o plasma, oppure emoderivati.
Il sangue ha la funzione principale di trasportare sostanze nutritive, utili all’organismo, a tutti gli organi e i tessuti del nostro corpo. Anche l’ossigeno raggiunge le cellule grazie al sangue. Contemporaneamente il flusso sanguineo contribuisce a smaltire i prodotti di scarto dell’organismo.
L’importanza di un corretto funzionamento di vene e arterie è evidente. Quando è necessaria una trasfusione vuol dire che qualcosa non funziona come dovrebbe.
Le trasfusioni sono infusioni di sangue da un soggetto sano a una persona in stato di bisogno. Possono essere di due tipi: omologhe o autologhe. Il primo caso è quello più comune, riguarda due soggetti differenti, un donatore e un ricevente. Ma le trasfusioni possono essere definite autologhe se donatore e ricevente coincidono.
Ovviamente in questo caso sarà necessario aver raccolto e immagazzinato sacche di sangue prima di averne realmente bisogno.
Come accennato in precedenza, le trasfusioni possono riguardare anche solamente una parte del sangue. Quest’ultimo infatti è costituito da cellule diverse con funzioni specifiche. È possibile fare una trasfusione di emocomponenti, quindi piastrine, plasma e altri. In questo caso la separazione dei componenti viene eseguita tramite processi fisici o aferesi. Oppure è possibile fare una trasfusione di emoderivati, ad esempio albumina, immunoglobuline e coagulanti.
La trasfusione del sangue è necessaria in molteplici occasioni. Una delle principali è la perdita di grandi volumi di sangue in seguito a interventi chirurgici e ferite derivate da un trauma fisico. Le casistiche quindi sono molteplici: dall’incidente stradale, al trapianto in sala operatoria. Esistono anche patologie che rendono necessaria una trasfusione. È il caso di tutte le malattie che impediscono la corretta coagulazione sanguinea oppure è il caso dell’anemia e della talassemia.
Qualunque sia la ragione, è importante che non sussista un trattamento farmacologico alternativo, perché sarebbe meno rischioso.
Per le trasfusioni di sangue è consigliabile ridurre al minimo i componenti infusi. Ad esempio nell’eventualità di una malattia che richiede il trasferimento di piastrine, è bene adoperarsi per ricevere esclusivamente questo emocomponente. Non abbiate timore, prima di sottoporvi a una trasfusione, il personale sanitario farà tutto il necessario perché siate consapevoli della vostra situazione.