L’uva ursina è una pianta che fa parte della famiglia delle Ericaceae.
Si tratta di un alberello arrampicante e sempreverde che cresce soprattutto nelle aree montane dell’emisfero nord. Le proprietà benefiche sono contenute nelle foglie che vengono raccolte tipicamente durante il mese di agosto. Impariamo a conoscere meglio questa pianta e scopriamo anche quali sono le controindicazioni che è bene conoscere prima di iniziare ad utilizzarla.
Le proprietà dell’uva ursina sono contenute soprattutto nelle foglie. Queste vengono sfruttate per curare alcuni ceppi batterici che causano infezioni al tratto urogenitale.
La pianta infatti è in grado di lenire le infiammazioni e di combattere efficacemente le infezioni per via della sua azione calmante, antinfiammatoria e antimicrobica.
La presenza di arbutina aiuta il processo di alcalinità delle urine e riequilibra in modo naturale l’ambiente acido-base delle urine. I tannini presenti nell’uva ursina sono in grado poi di proteggere le mucose e hanno anche delle azioni astringenti, infine limitano anche la produzione del muco che provoca l’infiammazione.
All’interno delle foglie di questa pianta sono anche contenute grandi quantità di triterpeni e flavonoidi che, lavorando insieme, riescono ad esercitare un’azione diuretica molto importante. Inoltre queste due sostanze aiutano anche ad avere un ricambio di liquidi all’interno dell’organismo.
Alla luce delle proprietà di cui abbiamo parlato, consigliamo di utilizzare questo rimedio naturale per migliorare la salute della zona utogenitale. In particolare l’uva ursina è utile nel caso di cistite acuta, cistite cronica, uretite, bruciori oppure senso di non svuotamento totale della vescica.
Prima di iniziare ad utilizzare l’uva ursina è essenziale essere a conoscenza delle sue controindicazioni. Questa pianta infatti non deve essere utilizzata dalle donne in gravidanza e neanche durante l’allattamento. Le persone che soffrono di insufficienza renale devono evitarne l’impiego.
In generale suggeriamo di non utilizzare questo rimedio naturale per periodi molto lunghi in quanto può provocare in questi casi delle irritazioni alla mucosa gastrica, della nausea e del vomito.