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E’ ormai tempo di vaccino antinfluenzale.
Sono già molte le persone che hanno usufruito di questo servizio, ma è ancora possibile prendere in considerazione l’idea di farselo somministrare. Che costo ha e quando farlo?
Anche per questo 2018 è iniziata la campagna riguardante il vaccino antinfluenzale. Non si prevedono numeri record nell’inverno 2019, al contrario dello scorso anno: le previsioni, infatti, parlano di una contagiosità media e di circa 5 milioni di italiani che finiranno a letto con l’influenza.
Non sono pochi, ma non sono nemmeno tantissimi. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo a disposizione se non vogliamo contrarre questa malattia virale.
Il periodo ideale per la vaccinazione va da metà ottobre a metà dicembre, ma c’è tempo fino a tutto dicembre per potersi vaccinare. Come riporta il Ministero della Salute, il vaccino è a disposizione di ogni Regione e Provincia Autonoma, che stabilisce le strutture deputate alla vaccinazione.
Oltre a centri appositi, anche i medici di base possono somministrarlo, come noto. Può essere, quindi, sufficiente recarsi dal medico di base per avere informazioni a riguardo. Il picco influenzale è previsto tra gennaio e febbraio, ma molto dipenderà anche dalle temperature. E’ chiaro, infatti, come un clima più freddo apporti un brusco calo delle difese immunitarie nelle persone, che possono così essere più soggette al virus. La fredda stagione, inoltre, porta molti soggetti a recarsi in ambienti chiusi, spesso molto affollati, così da facilitare la diffusione del virus influenzale.
Esistono delle persone che possono usufruire gratuitamente del vaccino antinfluenzale. Per tutte le altre persone, è possibile la somministrazione di esso, ma a pagamento. I soggetti che possono usufruirne gratuitamente sono gli over 65, i soggetti a rischio, il personale sanitario e di pubblica sicurezza, ma anche i donatori di sangue, a partire da quest’anno. Vi rientrano anche le donne al secondo e terzo mese di gravidanza.
Coloro che non rientrano nelle categorie “a rischio” possono comprare il vaccino in farmacia ad un costo che si aggira sui 20 euro.
Il vaccino rappresenta l’unica arma per evitare il contagio, anche se non è ovviamente sicuro che una persona non vaccinata sia contagiata dall’influenza. L’influenza non è certo una malattia grave, ma in alcuni soggetti può essere davvero fastidiosa. Pensiamo, ad esempio, ai cardiopatici, ai malati a lungo termine: con il vaccino, queste persone hanno la possibilità di evitare il più possibile il contagio.
Ricordiamo, in ogni caso, che effettuare il vaccino non significa che non saremo colpiti al 100% dal virus influenzale. Sarà possibile essere contagiati lo stesso, ma le probabilità si riducono di molto. In ogni caso, in caso di vaccino antinfluenzale, la malattia sarà più breve ed i sintomi meno intensi.
Il vaccino antinfluenzale si può fare da metà ottobre a fine dicembre. L’ideale sarebbe farlo in un periodo “centrale”, ad esempio a novembre.
Questo perché, facendolo all’inizio, è possibile che la copertura svanisca nei primi mesi dell’anno, ad esempio febbraio o marzo. Facendolo a fine, invece, dobbiamo considerare che l’influenza potrebbe già essere presente nell’aria e, poiché ci vogliono circa due settimane per avere l’immunizzazione, è possibile essere contagiati lo stesso, rendendo così inefficace del tutto la somministrazione del vaccino.
E’ possibile evitare il contagio tenendo conto anche di alcuni semplici accorgimenti.
Lavarsi spesso le mani, con acqua calda e sapone per almeno un minuto (e sciacquandosi bene) ci aiuta senza dubbio. Consumare più frutta e più verdura ci permette di fare una scorta di vitamine utilissime per rinforzare le nostre difese immunitarie. Non solo: è utile non sostare a lungo nei luoghi affollati, aerare bene le stanze quando ci sono state più persone, tenersi lontani dai malati e cercare di mettersi sempre la mano davanti alla bocca quando si starnutisce o si tossisce.
Questo ultimo accorgimento servirà anche agli altri, per evitare di essere contagiati magari da noi. Se l’influenza ha già colpito, dobbiamo evitare di circolare per non diffondere il virus e riposare a casa, meglio se a letto, il più possibile.
Non sono necessari antibiotici per l’influenza, a meno che non vi siano complicazioni a riguardo. Può bastare un antifebbrile come il paracetamolo, un’asprina o qualche farmaco da banco per sedare la tosse ed il mal di gola.
Anche quest’anno, l’influenza colpirà prevalentemente con sintomi respiratori: febbre elevata sopra i 38,5°, tosse, mal di gola, dolori articolari. Nei bambini possono comparire anche diarrea e vomito, ma nel caso in cui non vi siano tosse o febbre potrebbe trattarsi non dell’influenza vera e propria, ma di altri virus parainfluenzali. Il vaccino antinfluenzale, infatti, ci mette al riparo dall’influenza “classica”, ma non dagli altri virus parainfluenzali che circolano in pratica tutto l’anno.