Esistono moltissimi tipi di vertigini: possono avere cause molto diverse tra loro, così come diversi sono i sintomi e le terapie possibili a cui sottoporsi.
Prima o poi nella vita capita a tutti di avere le vertigini: si tratta di una sensazione illusoria del movimento del nostro corpo o dello spazio intorno a noi. Si tratta di una condizione che può essere di diverse intensità: a volte è appena percettibile, mentre altre compromette evidentemente il nostro equilibrio. Allo stesso modo, anche la durata è piuttosto variabile: si va da alcuni secondi, fino a diversi minuti o addirittura giorni.
Questa discrasia tra percezione e realtà è dovuta a una disfunzione nel rapporto tra informazioni sensoriali e relativi recettori di senso. Diciamo che principalmente gli organi che possono generare le vertigini sono gli occhi, la parte interna dell’orecchio e i propriocettori all’interno del nostro corpo. Altre tipologie di vertigini sono ad’esempio quelle che si verificano durante uno spostamento in auto, in aereo oppure nel caso del mal di mare.
Possiamo distinguere le vertigini in due macro-categorie: oggettive, se è l’ambiente a ruotare intorno al paziente, oppure soggettive se è il paziente che ruota mentre l’ambiente rimane fermo. Nel primo caso le vertigini sono causate da malattie del labirinto, mentre nel secondo è più probabile un coinvolgimento del sistema nervoso centrale.
Tra le cause delle possibili vertigini troviamo diversi fattori, ma nella maggior parte dei casi non è definibile chiaramente un’unica motivazione scatenante.
Nel caso di attacchi intensi e frequenti oppure duraturi nel tempo è bene sottoporsi a una serie di esami clinici: esame audiometrico, esame vestibolare, TAC o risonanza magnetica. In base alla durata e alla tipologia dei sintomi possiamo collegare le vertigini a differenti patologie. Nel caso ad esempio di vertigini di breve durata, potremmo essere di fronte a una vertigine posizionale parossistica, a un’ipotensione o a un’insufficienza vertebrobasilare.
Se invece la vertigine si manifesta per più minuti associata a sintomi otologici potremmo essere in presenza di otosclerosi oppure labirintiti.
Se la vertigine si manifesta per ore, in aggiunta a cefalea o sintomi neurologici potremmo soffrire di emicrania, sclerosi multipla o addirittura tumori cerebrali. Nel caso invece le vertigini durino giorni, associate a nausea, vomito e tachicardia potremmo essere di fronte a una neuronite vestibolare oppure a vertigini extra-labirintiche.
Nella maggior parte dei casi, specialmente quelli meno gravi, è possibile sottoporsi a una terapia di riposo: semplicemente stare sdraiati a letto e aspettare che la vertigine passi da sola.
In altri casi, a seguito di una diagnosi medica è possibile ricorrere a dei trattamenti fisici come la manovra Dix-Hallpike: l’effetto è quello di trattare i casi ad esempio di parossistica posizionale benigna. Per attenuare i sintomi è possibile assumere alcuni farmaci, sempre dietro prescrizione medica.